Allegra (Chiara Martegiani) è una diciassettene timida e introversa, con difficoltà a trovare degli amici e un rapporto conflittuale con i genitori. Luisa (Claudia Gerini) è una donna dolce e romantica, a tratti ingenua, ha una relazione con il padre di Allegra di cui è follemente innamorata e vive sperando nel giorno in cui lui lascerà la moglie per lei. Durante un viaggio, tuttavia, si schianta l’aereo in cui viaggiavano i genitori della ragazza la quale, rimasta sola, scopre la relazione extraconiugale del padre e decide di conoscere Luisa. Tra le due nascerà un’amicizia che le renderà indispensabili l’una all’altra e crescendo insieme affronteranno i sentimenti e le difficoltà della vita. Tratto dall’omonimo romanzo di Maria Daniela Raineri, Meno male che ci sei è la storia di un’amicizia ed è la storia di due donne diverse legate dalle sofferenze della maturità. Allegra è una ragazzina che si trova catapultata fuori dall’adolescenza, che ha paura dell’amore ma di cui allo stesso tempo necessita. Chiusa nel suo mondo di incapacità affettiva, di incomunicabilità e di dipendenza dal ragazzo di cui è innamorata ha bisogno di Luisa per crescere e affrontare la sua natura. Luisa è una trentenne “dai colori tenui” a cui piace sognare, nonostante le numerose sofferenze sentimentali, continua a cadere nei falsi gesti d’amore degli uomini e a farsi del male. Sono caratteri opposti che si guardano allo specchio e si completano, ognuna nella diversità dell’altra e insieme elaborano le proprie fragilità crescendo come donne. In un mondo di uomini immaturi, vigliacchi e meschini, la consapevolezza di sé e delle proprie esigenza, l’ammettere il proprio bisogno di aiuto, è l’unico modo per sopravvivere indenni e scoprirsi più forti. Nonostante la serietà dei temi trattati, la pellicola vira il tono in lampi di commedia intelligente, rivelando proprio nella drammaticità, a tratti banale, il suo (maggiore) punto debole. Al di là della recitazione da fiction di alcuni attori (forse complici sono alcune scelte registiche, come i primi piani insistenti su personaggi secondari), alcune scene, scontate, e alcuni dialoghi, ridicoli e convenzionali, lasciano trapelare luoghi comuni e ingenuità. Tuttavia la pretesa di raccontare i personaggi, ben seguiti dalla sceneggiatura, e non di fare una morale; la semplicità e non la pretenziosità con cui il film riesce a raccontare una storia e due vite; la credibilità degli attori principali e la verosimiglianza fuori dai tòpos dei loro personaggi, fanno di Meno male che ci sei una pellicola piacevole, in cui il lieto fine arriva perché conquistato.