Robin Hood incarna i valori intramontabili di lealtà, onestà e giustizia. Paradosso vuole che il personaggio in questione sia un ladro, abitante presso la foresta di Sherwood, tipo stravagante e bandito per scelta, che ruba ai ricchi per dare ai poveri. A metà tra mito e leggenda la sua figura ha ispirato romanzieri, cineasti, cantori, tutti impegnati a definirne i tratti, ancor oggi in larga parte misteriosi. La produzione Disney, fedele ai suoi classici, trasforma il protagonista in animale dalle fattezze antropomorfe (nel caso del furbo Robin in volpe) e attorno alle gesta del fuorilegge muove strabilianti figure: re Riccardo “Cuor di leone”, coraggioso, impavido e magnanimo, che partito per le crociate, vede il suo trono usurpato dal perfido – e senza scrupoli – fratello Giovanni, ribattezzato da Robin e compagni “re fasullo d’Inghilterra”. Gli abitanti di Sherwood vengono tassati fino all’ultimo penny dall’infido traditore, chi non paga rischia la galera a vita. Robin Hood, furbo e scaltro come i panni della volpe indossati, mette in scena un piano per liberare tutti e per coronare il suo sogno d’amore con l’adorata Marian. Ad aiutare Robin nell’impresa ci sono fra’ Tuck, prete misericordioso che dona le elemosine ai poveri continuamente tassati portando loro conforto, e Little John che, a dispetto del nome portato, è un orso corpulento, complice e amico fidato di Robin. Tra i cattivi della storia – e più amati personaggi del lungometraggio – il sibilante Sir Biss è la viscida spalla del principe Giovanni, da questo continuamente vessato e malmenato in alcuni dei divertenti ed esilaranti siparietti. Ogni personaggio antropomorfizza caratteristiche umane, esasperandole, tanto da diventarne ovvie caricature. Tipico in tal senso, e indimenticato dai cultori del film, è il principe Giovanni nell’atto di succhiarsi il pollice, al solo pronunciare la parola “mamma”. La storia delle famose gesta di Robin Hood, raccontata dal menestrello Cantagallo, si rivela un concentrato di ironia e di comicità in perfetto stile disneyano. Le allegre e ritmate melodie di Urka urka tirulero e Giovanni Il Re fasullo d’Inghilterra sono canticchiate da grandi e piccini di ogni età. L’espressività di ciascun personaggio (nei cui bozzetti originari è possibile ammirarne l’ingegnosità dei disegnatori) è tale da far dimenticare allo spettatore che si stiano osservando le gesta eroiche di animali. L’infanzia di tutti i bambini è segnata da un film, da una musica, da un cartone: in un intramontabile classico come Robin Hood è possibile trovare tutto questo e molto altro.