Meryl (Sarah Jessica Parker) e Paul Morgan (Hugh Grant) sono una coppia di professionisti newyorkesi tutto lavoro e carriera. Lei è un’affermata agente immobiliare, newyorkese fino al midollo e blackberry-dipendente; lui è un avvocato col proprio studio e un assistente balbuziente e intimidito. Apparentemente sembrerebbe non mancare loro niente, eppure sono separati da tre mesi: in un momento di crisi, Paul ha ceduto alla tentazione del tradimento e Meryl non riesce a perdonarlo, nonostante l’uomo faccia di tutto per riconquistarla, mostrandole il suo pentimento e riempiendola di attenzioni e regali. A volte però è la vita stessa che ci offre le situazioni, anche le più improbabili, per risolvere (o creare…) problemi. Assistere inavvertitamente ad un omicidio infatti, comporterà per i coniugi l’immediato inserimento nel programma protezione testimoni. I due borghesi rampanti saranno così d’improvviso catapultati nella realtà a loro più distante, quella delle terre incontaminate del Wjoming, in una sperduta cittadina in mezzo alle Montagne Rocciose. Niente tacchi a spillo e saldi da Bloomingdale: qui la cucina vegetariana è considerata un affronto, c’è un unico dottore che fa da pediatra e geriatra allo stesso tempo, e lo shopping si fa in grandi stalle all’ingrosso, dove al prezzo di due puoi acquistare tre fucili o un kit di sopravvivenza per la difesa dagli orsi. La convivenza forzata e la conoscenza con la coppia affiatata di sceriffi preposti alla loro protezione, li porterà ad un confronto necessario, a parlare come non facevano da tempo, riscoprendo se stessi e un amore che forse è possibile recuperare. Tra una gag e l’altra e una fuga da un assassino piuttosto maldestro, il film scivola via regalando qualche momento ilare. Dopo l’esilarante e più brillante Scrivimi una canzone, Marc Lawrence torna a sceneggiare e dirigere una commedia sentimentale, questa volta cimentandosi sul tema del matrimonio. Chiama a sé il fidato Hugh Grant e una Sarah Jessica Parker dal look più maturo, icona internazionale della Grande Mela. Il risultato è deludente, la trama non decolla e i due protagonisti appaiono visibilmente annoiati, stanchi e poco affiatati. A penalizzare la resa è anche un doppiaggio che rende poco onore alle interpretazioni, e li rende quasi macchiette di loro stessi (insopportabile il baffuto Sam Elliot versione nonno Geremia). Siamo di fronte all’ennesima commediola sentimentale banale e scontata, e se questo potrebbe non essere un grande limite per gli appassionati del genere, o per una programmazione televisiva di fine estate, per il grande schermo è lecito richiedere decisamente di più. Peccato, perché le premesse per bissare la piacevole sorpresa dell’ex popstar Alex Fletcher c’erano tutte.