
La testimonianza visiva della cattura e dell'uccisione di oltre 20.000 delfini nella sola cittadina giapponese di Taiji; ma anche il racconto delle modalità attraverso le quali questi enormi quantitativi di carne (dal livello di tossicità enorme causa mercurio) vengono venduti lungo il Giappone e il continente, magari spacciati come carne di balena per chi non si ritiene avvezzo al delfino. Basterebbe l'impegno civile-ambientale a spiegare l'enorme impatto emotivo che The Cove riesce a suscitare. Grazie al ritmo sollecito e alla chiarezza espositiva ma anche alla costante presenza di un’urgenza sollecitata dagli stessi autori. Alla base del film c'è una serie di persone che si trova in costante contatto con l’argomento: dal regista, Louie Psihoyos, co-fondatore dell'Ocean Preservation Society oltre che fotografo di talento, passando per il protagonista Ric O'Barry, addestratore di delfini pentito diventato poi attivista temuto e pedinato ovunque metta piede. La foga nel raccontare talvolta arriva a lasciare dubbi, non tanto di manipolazione, quanto di parzialità; ma la voglia di informarsi che viene lasciata allo spettatore, assieme ad una salutare indignazione, è indubbiamente sana. Talento e generosità delle immagini di Psihoyos portano inoltre il film ad un livello ancora più alto; per l'uso e la sublimazione del genere attraverso l'esaltazione della componente reale, con la ripresa (grazie ad una serie di gingilli hi-tech) delle incursioni di un equipaggio che, riuscendo a dribblare l'attenzione di poliziotti e pescatori locali, riesce a far vedere cosa effettivamente accade nell'altrimenti irraggiungibile “insenatura” del titolo. Usando il potere dell'immagine, sia come modalità di narrazione sia con l'intenzione ben più ambiziosa di capovolgere quel pugno di conoscenze (sul Giappone moderno, sui delfini) dello spettatore, il regista riesce a sostituire all'edulcorata presentazione mediatica del delfino di Flipper (il delfino che sorride sempre e non si lamenta mai, che vuole bene e che non chiede nulla in cambio) le immagini ben più impressionanti delle angherie subite dai delfini nei vari delfinari. L'epilogo di The Cove, infine, avverrà nella stessa Taiji dove tutto inizia, regalandoci sequenze di indimenticabile crudezza: l’acqua della Baia, nel fatidico giorno delle uccisioni, si tinge repentina di un color rosso sangue.