photo

NETFLIX

copertine blog.jpeg

NOW TV

le parti noiose tagliate
footer

facebook
twitter
linkedin
youtube
pinterest
instagram
pngwing.com(17)
sis nero
sisbianco
sisbianco

REDAZIONE
Via Carlo Boncompagni 30
20139 Milano (MI)
+39 340 5337404
ufficiostampa@silenzioinsala.com

 

REDAZIONE
Via Carlo Boncompagni 30
20139 Milano (MI)
+39 340 5337404
ufficiostampa@silenzioinsala.com

 

un progetto di Piano9 Produzioni

CONTENUTI IN EVIDENZA

Beetlejuice - Spiritello porcello

15/03/2010 12:00

Tania Marrazzo

Recensione Film,

Beetlejuice - Spiritello porcello

Ecco perché Tim Burton è diventato uno dei registi di culto più amati e acclamati

7041-.jpeg

Se volete capire perché Tim Burton sia diventato uno dei registi di culto più amati e acclamati, capace di costruirsi nel corso degli anni uno stile originale e visionario, provate a vedere Beetlejuice - Spiritello porcello. Film uscito nel settembre del 1988, solo due anni prima di Edward mani di forbice, può essere considerato una delle espressioni più felici della poetica del regista, qui appena al suo secondo lavoro. Grazie alla fama ottenuta con Pee-wee's Big Adventure, Tim Burton ricevette numerosi finanziamenti e la pellicola fu un grande successo al botteghino quintuplicando addirittura il costo di produzione. La critica ebbe una reazione molto positiva dinanzi alla vivacità e all’innovazione di un prodotto del genere al quale furono anche assegnati diversi premi fra cui un Oscar per il miglior trucco nel 1989.


La storia fa il verso ai racconti del terrore sugli spiriti e le case stregate, in cui tutto quello che normalmente sarebbe assolutamente spaventoso diventa incredibilmente grottesco e divertente. Barbara (Geena Davis) e Adam Maintland (Alec Baldwin) si sono appena sposati e si stanno godendo la luna di miele nella serenità della loro abitazione. Un giorno rimangono vittime di un brutto incidente, ma invece di morire definitivamente si trasformano in spiriti. Intanto la loro casa viene acquistata dalla strampalata coppia newyorkese dei Deetz (lei artistoide da strapazzo, lui affarista con una crisi di nervi) con al seguito la triste e tenebrosa figlia Lidia (una diciassettenne Winona Ryder). I nuovi inquilini minacciano la tranquillità dei due fantasmi che cominciano ad escogitare tutta una serie di trucchi e messe in scene per farli spaventare e fuggire. Non riuscendo nel loro intento i coniugi Maitland decidono di rivolgersi al “bio-esorcista” Beetlejuice (Michael Keaton), nonostante gli avvertimenti di Juno, la loro assistente tombale.


Beetlejuice - Spiritello porcello è una commedia nera con una sceneggiature che funziona in maniera perfetta, combinando insieme comico, assurdo e bontà di sentimenti senza cadere nel melenso. In un film fatto tutto di outsider, in cui la gente di città rappresenta il conformismo, spicca il ruolo della piccola Lidia, adolescente disadattata con un look da vedova nera, la sola che abbia la sensibilità necessaria per poter vedere e interagire con i morti, gli unici nei quali sembra trovare comprensione. La macabra ironia di Burton, combinata alle incisive musiche di Danny Elfman, finisce per mettere in ridicolo qualsiasi cosa: così l’aldilà si trasforma in una specie di stazione con tanto di sala d’attesa in cui i trapassati aspettano di essere giudicati e dio è rappresentato da una vecchietta incallita con una sigaretta perennemente fra le dita. Le persone possedute non lievitano più sui letti ne camminano all’indietro (come ne L’Esorcista citato per altro dallo stesso Beetlejuice), ma danzano intorno ad un tavolo al ritmo del calypso giamaicano e vengono agguantati da cocktail di scampi. Beetlejuice, che dovrebbe essere il cattivo di turno, è in realtà un fenomeno da baraccone completamente squilibrato e i suoi chiassosi tentativi di compiere azioni malvagie si trasformano in alcuni dei momenti migliori del film.


La regia offre inquadrature affascinanti che insieme ad un montaggio e ad una sceneggiatura dal ritmo sempre molto sostenuto garantiscono un’attenzione costante, a volte rapita semplicemente dal piacere di perdersi nel vortice della visionarietà di Tim Burton. Gli effetti speciali, che mirano a ricreare un’atmosfera da film di serie B con i quali il regista è cresciuto, sono un misto di stop-motion, blue screen e trucco artigianale, la cui macchinosità è frequentemente palesata con effetti farseschi perfettamente in linea con lo stile della pellicola. Nella schiamazzante allegria funerea di Beetlejuice - Spiritello porcello trovano tuttavia posto anche alcune considerazioni sulla famiglia, gli affetti e il senso della vita in generale: il punto per Tim Burton è che «Morire non rende più facili le cose».


ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

cinemadvisor

Silenzioinsala.com © | All Right Reserved 2021 | Powered by Flazio Experience e Vito Sugameli


facebook
twitter
linkedin
youtube
pinterest
instagram

facebook
twitter
linkedin
youtube
pinterest
instagram

ULTIMI ARTICOLI

joker