La vita o le vite, gli amori e i sentimenti, poi la musica e lo spirito del tempo: uno spaccato d'esistenza che si divide in momenti di diversità artistica e spirituale attraverso l'incarnazione in sei personaggi differenti. Dall'infanzia agli esordi folk, al successo con i Sixties, alla svolta rock al ritiro dalle scene per un ritorno maturo: Bob Dylan, tra spirito e materia. «Giace lì: poeta, profeta, fuorilegge, imbroglione, star di elettricità. Inchiodato da un guardone che avrebbe presto scoperto che anche il fantasma è più di una persona». Todd Haynes destruttura l'immagine di Bob Dylan, talmente aldilà dell’ordine costituito da non riuscire a cristallizzarsi in una biografia. Così, viene smembrata la storia, individuata e contestualizzata l'anima del cantautore e ne vengono fuori diverse anime. Sei anime: un’anima folk, contro il sistema e contro le ingiustizie, un’anima da fuorilegge braccato dai media e dallo Star System, una attoriale, il Dylan personaggio, che si confronta con il tempo per essere sempre aldilà delle etichette. Così il confronto con il rock e con tutto ciò che girava intorno al rock: Andy Warhol e la sua Factory, fan delusi e pericolosi, paradisi artificiali. Haynes lancia una poesia che sboccia in immagini, un flusso di coscienza si apre e produce un viaggio nell'anima di Dylan. C'è Bob Dylan, o non c'è, o ce ne sono molti, o è soltanto una facciata del prisma che Haynes gira tra le dita, cercando di cogliere sfaccettature da dare alla luce. Da Rimbaud a Billy the Kid, dal poeta al mito, il flusso procede in rima, risultando di difficile comprensione per chi conosce meno Dylan, tuttavia la pellicola si lascia assorbire come puro lirismo verbale e visuale, come musica che dà luogo alle immagini e viceversa. Straordinaria la staffetta attoriale: da Christian Bale, all'immenso Ledger, a Richard Gere fino ad una memorabile e premiata Cate Blanchet, rock star senza sbavature. Haynes gira una storia a metà tra il biopic e il documentario, un ibrido, che come il protagonista non si lascia intrappolare in realtà statiche, dinamico, in sette atti indistinti e mescolati. Indicato agli amanti di Dylan e della poesia.