New York Academy è il nuovo colorato e vivace connubio tra danza, musica e cinema, presentato dal 18 luglio al Giffoni Film Festival. La commedia, diretta da Michael Damian, e scritta insieme alla compagna Janeen Damian, rispettivamente musicista e ballerina oltre che sceneggiatori, è stata un’occasione di trasporre cinematograficamente un racconto, in parte autobiografico, che riportasse la coppia indietro alle loro origini e che celebrasse entrambi i mondi da cui provengono. I protagonisti/interpreti del film sono dunque, come gli autori, proprio una ballerina e un musicista: Keenan Kampa, nella vita reale prima ballerina del Mariinsky Ballet di Russia e l’attore e musicista professionista Nicholas Galitzine, che nel film interpreta un talentuoso e ribelle violinista inglese costretto a suonare nelle stazioni metro per racimolare il denaro per potersi permettere la Green Card. La passione per la musica e per la danza, espressa come energia vitale impossibile da reprimere, viene raccontata tramite le vicende e gli incontri di Ruby, ragazza del Midwest, iscritta a un’importante accademia di una New York scintillante e plastificata, in cui la ragazza si sente inizialmente un pesce fuor d’acqua. Il fortuito incontro tra i due al momento del furto del violino dell’artista per mano di una banda di ragazzi di strada costituirà la spinta propulsiva per il ragazzo di rivendicare il suo innato talento e perseguire la sua più grande ambizione. Lei, dal canto suo, sceglierà di aiutarlo proponendogli di partecipare a un concorso che prevede una performance composta da un gruppo di ballerini e un violinista. In premio molto denaro e la possibilità di iscriversi al conservatorio. Nel costruire le numerose e dinamiche scene di ballo gli autori si avvalgono della collaborazione del famoso coreografo Dave Scott, famoso per aver già lavorato a film come Step Up 2 e allo show televisivo So you think you can dance? il quale ha reclutato 62 ballerini provenienti da Parigi, New York, Los Angeles e Londra per costituire il gruppo hip hop che dalla strada salirà insieme alla coppia sul palcoscenico della scintillante accademia, manifestando finalmente al mondo il loro immenso talento. La regia fresca e veloce vuole celebrare l’energia e i sacrifici dei giovani che hanno il coraggio di scegliere un percorso di vita del genere, al di là di quale sia la disciplina specifica da loro intrapresa. Nel film appaiono infatti i più svariati tipi di danza, dall’hip hop, alla classica, passando per la contemporanea e per la folk irlandese, rendendo il film un contemporaneo musical metropolitano. Competizione, determinazione e avversità incontrano sogni, romanticismo e un ottimismo dilagante, in una sorta di Cenerentola al contrario, in cui tuttavia, nel finale, la via del riscatto risulta forse un po’ troppo spianata, perdendo di concretezza.