La storia infinita 3

Nel 1984 Wolfgang Petersen portò sul grande schermo il primo adattamento cinematografico del famoso romanzo La storia infinita di Michael Ende. Il successo di pubblico e critica convinse, qualche anno più tardi, il regista George Miller a produrne un secondo capitolo, sebbene meno riuscito e fortunato del precedente. Nonostante il tempo trascorso, il fascino del volume era ancora troppo grande perché si rinunciasse alle numerose possibilità di promuovere avventure ispirate alla storia originale. E così, nel 1994 il regista Peter MacDonald (autore di pellicole come Rambo III e Le avventure del giovane Indiana Jones) siede in cabina di regia e firma La storia infinita 3 – Ritorno a Fantasia, un’opera insipida e mediocre che, pur sfoggiando prestigiosi espedienti retorici, banalizza la sostanza stessa del suo modello letterario.

Grazie al secondo matrimonio del padre, Bastian (James Richter) si è trasferito in un’altra città, ha una nuova famiglia e, finalmente, una sorella della stessa età, Nicole (Melody Kay). La situazione a scuola, però, non è migliorata rispetto al passato perché il gruppo di cattivi capeggiato da Slip (Jack Black) ha deciso di vendicarsi di lui per averli fatti espellere da scuola. Quando il ragazzino si rifugia in biblioteca per sfuggire ai loro agguati, scopre che il Signor Coriandoli (Freddie Jones) è divenuto il bibliotecario e quindi può utilizzare il libro de La storia infinita per nascondersi a Fantasia. I cattivi, però, trovano il romanzo e cominciano a distruggere la pace del mondo immaginario e a sconvolgere le vite dei suoi abitanti. Mediante un sovraccarico di desideri, molti fantasiani finiscono sulla Terra con Bastian e lo aiutano a ritrovare il libro per riportare l’equilibrio nei due mondi.

Il mondo di Fantasia è abitato da personaggi antropomorfi, creature misteriose e draghi della fortuna che aiutano l’Infanta Imperatrice a mantenere la pace e la felicità nel regno. Lo sceneggiatore Jeff Liberman (autore de Blade, il duro della Criminalpol), per allontanarsi dai due precedenti adattamenti cinematografici, decide di ambientare la nuova avventura di Bastian quasi esclusivamente sulla Terra, privandola, così, del piacere di dare vita ai sogni e alle paure dei suoi protagonisti. Non esiste più, infatti, il Nulla che divora il mondo incantato, né la perfida regina Xayide che ruba tutti i ricordi per distruggere i sentimenti. C’è soltanto un gruppo di sadici teppisti che si diverte a modificare la storia senza un vero motivo logico. In questo modo, tutti i personaggi vengono privati della loro aurea magnetica e perdono qualsiasi funzione metacinematografica. Cercando, dunque, di sopperire alla carenza di carisma, enfatizzandone le azioni dei personaggi con virulenti movimenti di macchina da presa, il regista MacDonald prova a suscitare un legame empatico con gli spettatori ma fallisce sin dalla creazione dell’impianto scenico. La storia infinita 3 – Ritorno a Fantasia, infatti, si rivela subito un prodotto davvero banale che ha dimenticato la fonte della magia stessa che dava vita a Fantasia.