In concorso a Venezia, l’undicesima pellicola di Emir Kusturica porta al Lido una storia d’amore matura sullo sfondo del conflitto jugoslavo. On the Milky Road - Sulla Via Lattea vede come protagonista un’appassionata Monica Bellucci (al fianco dello stesso Kusturica) in una vicenda di sentimenti e morte, di legame con le forze della natura. La guerra non è stata clemente con Kosta (Emir Kusturica), uomo solitario che a dorso di un asino porta il latte ai soldati. Promesso sposo di Milena (Sloboda Micalovic), quando arriva “la Sposa” (Monica Bellucci), destinata a diventare moglie del fratello di Milena, niente sarà più lo stesso. L’incontro con la donna di suo cognato travolge Kosta e i due si innamorano perdutamente. Una variazione sul tema di amore e guerra: un film che conserva gli stessi stilemi di genere cari al regista, privilegiando però la componente amorosa e il concetto di natura madre e matrigna. Sorprende come l'ultimo film in concorso a Venezia 73, quello che ha chiuso la Mostra, abbia diviso il pubblico. Questa pellicola, che la si ami oppure no, è un lavoro sicuramente interessante. On the Milky Road - Sulla Via Lattea è una storia d’amore tra due persone non più giovani: come afferma lo stesso regista è «una sorta di Jules et Jim al contrario», un uomo conteso tra due donne. Ma non solo: è un film incentrato sul rapporto tra umano e Natura, rafforzato da un certo lirismo che accompagna tutte le vicende dei protagonisti. Un racconto surreale, in cui non si abbandona la dimensione balcanica, cifra stilistica del regista e che in questo lavoro sembra però smorzata, così come viene messa in disparte la guerra rispetto alla storia d’amore tra i due protagonisti. In confronto a Underground, On the Milky Road - Sulla Via Lattea annacqua un po’ le componenti folkloristiche a favore di toni dark e di un certo sapore grottesco, surreale e favolistico. Non solo. Per tutta la durata del film c’è un continuo nicchiare a un’iconografia religiosa che ha il suo simulacro nell’uso ridondante degli animali. Il lavoro appare però troppo sbilanciato: l’ultima parte infatti è troppo allungata, carica di elementi e metafore che annoiano lo spettatore e inficiano il risultato finale. I toni cupi e gli eccessi visivi, pur regalando un certo carattere alla storia, non bastano a salvare il regista. Troppi gli scivoloni: elementi grotteschi che virano nel ridicolo, un certo immobilismo narrativo che penalizza l’attenzione e imbriglia il racconto. È chiaro che Emir Kusturica continui a sentirsi in dovere di continuare il suo discorso, attraverso sentieri apparentemente non ancora battuti, sulla guerra. Ma allontanarsi in parte dalla storia politica stessa a vantaggio di un registro più commerciale non regala alla pellicola alcun valore aggiunto. Ci sono spunti interessanti che però il regista non riesce a controllare, ciò che devasta il lavoro è questa incapacità di mantenere equilibrio tra i troppi elementi scenici. Nonostante la bellissima inquadratura finale, On the Milky Road - Sulla Via Lattea è il tenero tentativo di un regista di proporsi in maniera nuova, ma che nella ricerca di linguaggi alternativi appare poco messo a fuoco, ma, ammettiamolo, non per questo meno sincero.