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Fear Itself

21/09/2016 11:00

Samantha Ruboni

Recensione Film,

Fear Itself

La paura è qualcosa che da sempre l'uomo ricerca, un bisogno ancestrale che lo accompagna da sempre...

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La paura è qualcosa che da sempre l'uomo ricerca, un bisogno ancestrale che lo accompagna da sempre. Il film horror ne è un esempio. Con questo documentario Charlie Lyne indaga, attraverso spezzoni di film, quello che è la paura: come nasce, come cresce, come si distingue, come si arriva al culmine e come l'uomo nonostante tutto continui a cercarla in film dell'orrore.


Presentato fuori concorso al Milano Film Festival, per il ciclo Under Screen, in collaborazione con la XX1 Triennale International Exibithion, Fear itself è un metafilm che parla della paura. Una vera e propria indagine sulla paura attraverso spezzoni di film horror: dalla nascita dell'ansia, alla visione del sangue, dalla suspance all'arrivo della paura in sè, con tutte le reazioni, fisiche e psichiche, che ne derivano. Narrata dall'attrice Amy A. Watson, la pellicola prende come spunto iniziale un episodio biografico dell'attrice per potarci nei meandri della mente e in quel meccanismo che fa scattare questo sentimento primoridale. Paura che mandiamo via, ma che allo stesso modo cerchiamo insistentemente guardando un film horror o un thriller. Le notti insonni passate a fissare quello schermo blu che ci inonda d'immagini terrificanti, ma allo stesso tempo piacevoli e ricercate. L'amore per il cinema e per l'horror è quello che scaturisce in questo documentario, che arriva fin alle radici primordiali della paura.


Un lavoro elegante e sofisticato che va oltre al documentario sui film horror, ma entra nella storia ancestrale dell'uomo, della continua presenza della paura nelle nostre vite: come si manifesta e perché ci piace così tanto. Una ricerca con spezzoni dei film più famosi del tema e racconti biografici di Amy A. Watson, che fanno entrare lo spettatore in sintonia con la narratrice e con il racconto. Il risultato è un metafilm finissimo su cosa è la paura per l'uomo e sulla necessità dell'uomo di averla. L'adrenalina che scaturisce dalla paura come droga per i sensi. I film sono la dose che, ogni amante di questo sentimento, non può fare a meno. Una maestria nel montaggio, che perfettamente dialoga con la narrazione, rendendo il lavoro finale semplice e sorprendente. I film che vengono montati in questo viaggio attraverso la paura sono, tra gli altri: Antichrist (2009), Gli Uccelli (1963), Blow Out (1981), Brazil (1985), Christine - La macchina infernale (1983), Zombi (1978), L'esorcista (1973), Frankenstein (1931), It Follows (2014), M - Il mostro di Düsseldorf (1931), Mullholand Drive (2001), Non si deve profanare il sonno dei morti (1975), Nosferatu (1922), Poltergeist (1982), Psycho (1960), The Ring (1998), Suspiria (1977). Una selezione di film molto variegata che passa dall'horror vero e puro al thriller a sequenze inquietanti. La paura non è solo lo spavento, ma tutto l'insieme di sensazioni che ci portano a una tale reazione. L'ansia, l'inquietudine, la suspance, la visione del sangue, sono solo parti di quel sentimento che è la paura. È quello che questo film cerca d'indagare attraverso il cinema, le sfaccettature della paura e il nostro bisogno di averla.


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