Ormai non più dedite alla consegna di bambini, le moderne cicogne sono diventate corrieri di una grande azienda on-line di vendite. La migliore della compagnia è la cicogna Junior (Federico Russo) a cui viene proposto di diventare il boss. A una condizione, però: licenziare l'orfana Tulip (Alessia Marcuzzi), una bambina che una cicogna impazzita non ha mai consegnato, ora in procinto di compiere diciotto anni. Junior non riesce a mandarla via e decide di nasconderla fingendo di darle un incarico nello smistamento lettere, reparto ormai non più utilizzato dell'azienda. Lo smistamento si trova nell'antica Torre Cicogna, sede della macchina "crea bambini". Per sbaglio, però, Tulip aziona un ingranaggio e crea una dolcissima bambina. Ora Junior, per salvare la reputazione e la sua nuova posizione, dovrà consegnare la piccola senza che il suo capo se ne accorga. Cicogne in missione parla di temi molto sentiti in questi ultimi momenti: l'importanza della famiglia - convenzionale, oppure no -, il carico sempre maggiore di lavoro, l'arrivismo. Le cicogne hanno smesso di portare bambini e hanno cominciato a darsi al business delle vendite online. La causa di questo cambio di rotta è stato l'errore di Jasper, diciotto anni prima, che ha deciso per Tulip una vita in mezzo ai volatili: solare e pasticciona, la ragazza è l'unico essere umano esistente nell'azienda. Il suo comportamento non piace al boss Hunter, che, vista la sua influenza sulla produzione dell'azienda decide di “darle al libertà”. Ma per questo sporco lavoro, Hunter utilizzerà il suo miglior impiegato, Junior. Inizia qui un divertente road movie, per alcuni tratti perfino non-sense, che porterà i nostri protagonisti a diventare una famiglia, anche se non convenzionale. Presentato nella selezione di Alice nelle Città, Cicogne in missione, creato dallo studio di The Lego Movie (2014), porta sullo schermo la stessa comicità del precedente lavoro, indirizzandola però a un pubblico di più piccoli. La parte comica è affidata a quelli che dovrebbero essere gli antagonisti del trio in fuga, il branco di lupi, in grado di diventare, grazie al lavoro di squadra, da un ponte una barca e perfino un sottomarino, andando contro le leggi della fisica. L'immagine e la resa sono credibili, come anche la resa di luci e gravità. Ma le forme sono più accentuate, in stile cartone animato, visivamente quindi più divertenti e giocose. Un prodotto contemporaneo e moderno, divertente e commovente che riuscirà a soddisfare sia grandi che piccoli. E anche la scelta di parlare di famiglia, in un periodo come il nostro, è interessante e coraggioso; soprattutto quando vediamo crearsi nel corso del film quella che è in tutto e per tutto una famiglia non convenzionale: una cicogna, una ragazzina e un neonato. Interessante e bello, anche nel finale, la coesistenza di coppie tradizionali e omosessuali, e madri single. La famiglia non si crea da uomo, donna e figli ma da amore e unione. E se questo c'è, ecco che una famiglia si è appena creata. Un film valido, con un bellissimo messaggio di fondo.