Nel 1321 Dante Alighieri scrisse La Commedia - definita successivamente "divina" da Boccaccio - un'opera destinata a rivoluzionare l'intero immaginario medievale. Il poeta ipotizzava l'esistenza di tre regni che ospitavano le anime degli uomini dopo la morte, a seconda delle loro colpe o dei loro meriti. L'inferno è indubbiamente la cantica più scenografica e pittoresca, arricchita da un sontuoso pluringuismo che rivela usi e costumi della civiltà antica. Il successo dell'opera fu così grande che permeò persino il Rinascimento tanto che nel 1480 Lorenzo Pier Francesco de' Medici commissionò a Sandro Botticelli la raffigurazione pittorica del poema dantesco. L'artista, di fronte alla vastità allegorica e letteraria dell'opera, decise di realizzare un'immagine esemplificativa per ogni canto, probabilmente con l'intento di costruirne una versione illustrata. In questo modo, Botticelli avrebbe dovuto rappresentare 102 disegni totali compresi copertina e frontespizio ma, forse venduti o ceduti ai vari magnati del tempo, oggi ne contiamo soltanto 85, principalmente di proprità italiana e tedesca. Intenzionato a mostrare la storia dell'opera che ha ispirato decine di autori, compresi quelli cinematografici, Ralph Loop confeziona Botticelli. Inferno, un docufilm distribuito da Nexo Digital e trasmesso sul grande schermo soltanto il 7, l'8 e il 9 Novembre. Nonostante le premesse, però, il film non rispetta il progetto iniziale: non parla dell'opera dantesca, mostra ben poco di quella botticelliana e non rivela quasi nulla sui retroscena della loro commistione. Non approfondisce la materia trattata, dunque, e presenta grossolani errori di dizione e di retorica. Il regista e sceneggiatore Loop preferisce infatti elargire parti di interviste a persone fermate per strada e interrogate sulla questione religiosa e letteraria, sebbene nessuna sia preparata sull'argomento. D'altra parte, i filmati girati all'interno della Galleria degli Uffizi, della Biblioteca Apostolica Vaticana e dei celebri musei di Berlino, Londra e Parigi, sono interessanti ma non riescono comunque a rendere Botticelli. Inferno un'operazione riuscita né sotto il punto di vista artistico, né culturale.