La vita di Willie Soke non è particolarmente cambiata dall’ultima volta che lo abbiamo visto, lo ritroviamo di nuovo nel suo concentrato di misantropia, alcool e squallore. Ma quando sembra che l’unica soluzione sia il suicidio ecco che rispuntano i personaggi che lo hanno accompagnato nella sua prima avventura natalizia: il dolce e paffuto Thurman Merman e il perfido nano Marcus. Un nuovo colpo perfetto di Natale: una cassaforte piena di soldi che solo Willie è in grado di aprire. Ma per arrivare alla cassaforte, dovrà di nuovo vestire i panni di perfido Babbo Natale. Secondo capitolo di una fortunata saga che vede Billy Bob Thornton nei panni del più marcio dei Santa Claus, con l’aggiunta di nuovi personaggi come la bella Diane, interpretata da Christina Hendricks (Mad Men), e la mamma del nostro protagonista, una cattivissima Kathy Bates rude e scorretta. Il film, diretto da Mark Waters, è ambientato nella nevosa Chicago natalizia: il ritmo compassato si basa su continue sequenze in cui il nostro protagonista fa qualcosa di scorretto e manifesta la sua sfiducia totale verso l’umanità . La famiglia Soke riunita è un turbinio di battute squallide, alcool droghe e allusioni sessuali senza risparmiare nessuna razza o categoria. La storia è abbastanza banale: per buona parte rivediamo lo stesso copione del primo film, a partire dall’introduzione con il nostro eroe sbronzo perso in una bettola. Da sempre gli americani sono maestri dell'umormismo nero ma in questo film qualcosa non funziona, a partire dalla scrittura. Tutto, dalla violenza alle gag, sembra gratuito e poco divertente. In questo periodo di feste, non è una brutta idea riproporre un film famoso per il suo dissacrante spirito natalizio, e infatti nel 2003 il primo episodio fu accolto bene dalla critica e dal pubblico, ma in Babbo Bastardo 2 manca il segno della sua interpretazione, che appare molto più debole e un po' maschera di se stesso. E, soprattutto, il film non fa ridere.