La Terra è soggiogata dall'invasione degli Illumidas (umanoidi). Harlock, un valoroso guerriero, torna stanco e amareggiato nel suo paese natale. I governatori sono ormai venduti agli invasori. L'unica breccia di speranza è una radio pirata, la “voce della libertà”, la radio della Rosa di Maya, donna amata da Harlock. Il giovane Harlock farà amicizia con Tochiro, un ingegnere, con il quale è legato da generazioni. Grazie all'aiuto di Tochiro, degli alleati Zoll ed Emeraldas, Harlock, con una nave nuova fiammante e un animo temprato, salperà per salvare il pianeta di Tokarga dagli invasori. Ma gli umanoidi avranno ancora molte carte da giocare e Harlock dovrà scegliere se salvare un pianeta intero o la vita dei suoi amici. Film dedicato alla formazione del Capitano, si pone come prequel della serie anime Capitan Harlock SSX – Rotta verso l'infinito del 1982. È il primo episodio che prova a scavare nelle origini del carattere oscuro, freddo e tenebroso del condottiero. Lo scopo è fornire tutte le risposte e trovare una spiegazione alle scelte di Harlock e alla sua benda sull'occhio. Capitan Harlock è una space saga scritta e illustrata da Leiji Matsumoto tra 1977 e 1979; fu adattata in un anime e mandata in onda in Italia nel 1979. La serie narra le gesta del misterioso Capitan Harlock, cinico e apatico combattente - diventato pirata spaziale dopo essersi ribellato ai governanti corrotti della Terra - e della sua ciurma composta da Tadashi, Kei, Meeme, Yattaran e Dottor Zero. Il soggetto del film non prende, però, avvio dai manga di Matsumoto, ma da un insieme di storie realizzate in precedenza: Itamashiki Arcadia del 1976 e alcuni della serie Senjo Manga Shiriku, incentrati sugli antenati del pirata ovvero il pilota della seconda guerra mondiale e il pilota Phantom F. Harlock, che vediamo all'inizio del film. Un'altra ispirazione è data da Marianne de ma jeunesse, pellicola di Julien Duvivier del 1955. La parte del film dedicata agli antenati del capitano spaziale - in un via vai di flashback che più che chiarire confonde - dovrebbe spiegare come il destino di Harlock, e di tutti gli altri Harlock, sia segnato. La storia si ripete e ognuno avrà un suo ben preciso ruolo da recitare, una parte sempre uguale, ma sempre diversa nei vari mondi in cui vive. Le parole chiave per questi protagonisti sono: destino, predeterminazione e sacrificio. Anche la stessa amicizia con l'ingegnere giapponese Tochiro, creatore della mitica Arcadia, è già avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale. Un continuo ritorno alla predestinazione che ha come scopo la libertà del genere umano. In questa pellicola di animazione giapponese, diretta da Tomoharu Katsumata, la cura dei dialoghi e la psicologia dei personaggi arriva a livelli molto alti, caratteristica difficilmente riscontrabile negli anime più recenti. Vengono affrontati eventi tragici e etici con una sensibilità che non cade però nella facile via del melodramma. Prevale un'atmosfera apocalittica dove è il pessimismo cosmico a dominare.Il film è datato: lo si percepisce nei disegni, vere opere d'arte realizzate interamente a mano, che danno però un senso di staticità e una tendenza alla ripetizione; dai nostri occhi, ormai abituati alle nuove tecniche, la differenza viene presto notata, così come profondità di campo. La trama procede a scatti, oscillando tra momenti toccanti, che sfiorano il limite di pateticità, e altri in cui il misterioso protagonista prende decisioni che spiazzano sia i personaggi sia lo spettatore; altri punti sono a volte noiosi e allungati più del dovuto. Le musiche, ottime, riflettono bene il momento cui vengono dedicate; tranne la decisione finale italiana di inserire, nel momento clou, la sigla originale della versione italiana dell'anime. Fortunatamente, con il restauro del 2014, questa è stata tolta.