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T2 Trainspotting (2017): la recensione del sequel, 20 anni dopo il cult di Danny Boyle

21/02/2017 12:00

Samantha Ruboni

Recensione Film, Film Drammatico, trainspotting, disturbing-drama,

T2 Trainspotting (2017): la recensione del sequel, 20 anni dopo il cult di Danny Boyle

Il ritorno sul grande schermo di Renton e compagni

Vent'anni dopo il cult di Danny Boyle, Renton, Spud, Sick Boy e Bagbie tornano sul grande schermo, in una trasposizione liberamente tratta del romanzo Porno di Irvine Welsh, seguito di Trainspotting. Sono passati vent'anni dal tradimento di Renton (Ewan McGregor). Ma quando sembra che l'eroina sia ormai solo un ricordo, qualcosa va storto e Renton decide di tornare a casa. Ad attenderlo ci sono gli amici di sempre: Spud (Ewen Bremner), sul baratro; Sick Boy (Jonny Lee Miller) il truffatore e Begbie (Robert Carlyle) il fuggiasco. Nulla è cambiato.

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Renton, che all'inizio doveva fermarsi solo per qualche giorno, decide di restare, stabilendosi a casa del suo migliore amico Sick Boy. I due tornano a farsi, tra furti e idee malsane. Ma Sick Boy, con Begbie, trama vendetta per Renton. Intanto Spud, scopre la sua vena artistica scrivendo le storie della giovinezza dei suoi amici.

Dimenticatevi Trainspotting, perché non è ciò che vedrete.

 

Quelli sullo schermo sono invece un gruppo di amici ormai invecchiati, che non si chiamano nemmeno più con i soprannomi cui siamo abituati. Aleggia un'aura di malinconia, di false amicizie, di legami spezzati. Anche la sequenza iniziale, nostalgica citazione, vede di nuovo una partita a calcetto ma questa volta con i protagonisti bambini e una canzone triste in sottofondo. Renton torna a Edimburgo: è lui il collante del gruppo e con lui tutti gli amici si riuniscono. L'incontro di Renton coi suoi vecchi compagni ha dell'affascinante: e se Spud lo accoglie impegnato in un suicidio scenografico, Sick Boy gli riserva una scazzottata in pieno stile Danny Boyle e Begbie ribadisce che vent'anni di carcere non lo hanno cambiato. Gli amici sono rimasti gli stessi e anche Renton, sotto sotto, è sempre uguale.

 

Al gruppo si unisce anche un nuovo personaggio, Veronika, prostituta d'alto borgo, che introduce il vero tema di questo T2 Trainspotting: il tradimento. Il tradimento è la base dell'amicizia del gruppo di protagonisti e il tradimento è la chiave di questo film, nonché il coupe de teatre del finale.

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E se nel primo - originale - capitolo il tutto era raccontato in prima persona da Renton, nel secondo la parola passa a Spud che, tra flashback, episodi già visti e inediti, racconta la storia che il pubblico vuole sentire. Spud in questo episodio è il personaggio meglio caratterizzato: il più debole del gruppo, ma anche il più tenero e leale, quello a cui gli spettatori si affezionano di più. La storia di T2 Trainspotting viene attualizzata dalla tecnologia, con l'utilizzo dei social network e dei famosi filtri di SnapChat. Gigantesche tv in appartamenti a malapena arredati fanno capire come anche per gli amati protagonisti le priorità siano cambiate e divenute quelle della società d'oggi. Le stesse a cui il giovane Renton andava contro. Renton arriva a casa da vincitore, ma in realtà torna con la coda tra le gambe dagli amici (traditi), perché non ha un posto dove stare. Sick Boy vuole vendetta, ma l'amicizia sarà talmente forte che alla resa dei conti non riuscirà a far a meno del suo amico. Begbie è l'unico fedele alla sua causa, e nulla lo potrà fermare.

 

In T2 Trainspotting azione e divertimento di certo non mancano, con sequenze che rimarranno nella memoria dei fan, ma il film in questa nuova veste non riesce mai a decollare. La trama risulta piatta e per lo più scontata, finendo in soluzioni sempre uguali e replicandosi quindi in un loop senza fine.

 

Il mix di comicità e dramma del primo capitolo c'è ancora, ma in una veste non ben amalgamata in cui le varie sequenze appaiono staccate l'una dall'altra, senza più la solidità narrativa che ha fatto di Trainspotting il cult di una generazione. Nemmeno la colonna sonora è all'altezza di quella del primo capitolo, con cover delle vecchie hit e brani che non rispecchiano la contemporaneità. La parte tecnica è forse l'unico aspetto veramente da segnalare, con sequenze e inquadrature che sono un piacere per gli occhi. Tuttavia, proprio come i protagonisti del film, anche Danny Boyle sceglie per questo nuovo T2 Trainspotting soluzioni più appariscenti e patinate, perdendo un po' di quell'effetto sporco e grezzo del primo episodio.


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Genere: drammatico

Titolo originale: T2 Trainspotting

Paese/Anno: Regno Unito, 2017

Regia: Danny Boyle

Sceneggiatura: John Hodge

Fotografia: Anthony Dod Mantle

Montaggio: Jon Harris

Interpreti: Andrew Kelly, Angela Nedialkova, Ewan McGregor , Ewen Bremner, Irvine Welsh, Jonny Lee Miller, Karl Argue, Kelly Macdonald  , Paul Ellard, Robert Carlyle , Shirley Henderson, Simon Weir, Steven Robertson

Produzione: Cloud Eight Films, Decibel Films, DNA Films, TriStar Pictures

Distribuzione: Warner Bros.

Durata: 117'

Data di uscita: 23/02/2017

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