Se vi sono piaciuti Ocean's Eleven – Fate il vostro gioco (2001), Ocean's Twelve e Ocean's Thirteen sarà con altrettanto spensierato piacere che vedrete Ocean's 8, che prosegue fedelmente la narrazione delle imprese criminali della famiglia Ocean: stavolta con un cast di protagoniste esclusivamente femminili. Il primo film della serie - i primi tre tutti diretti da Steven Soderbergh - era il remake di Colpo Grosso (1960) ed il protagonista Danny Ocean (George Clooney) si accompagnava a un cast stellare che si sarebbe via via arricchito a ogni film. Il principio è sempre lo stesso: ogni membro della squadra ha una sua peculiare abilità da mettere in campo nel preparare quello che sembra sempre essere il colpo del secolo. Si tratta di antieroi "per bene", dello stampo di Cary Grant in Caccia al Ladro, nati con una sincera vocazione per il furto. «Ce l'hanno nel sangue», come dirà Debbie Ocean al poliziotto che la interroga. Danny Ocean è morto. La sorella Debbie (Sandra Bullock) sta uscendo di prigione dopo aver scontato cinque anni, otto mesi e dodici giorni in cui ha avuto tutto il tempo per pianificare il colpo della sua vita. Tanto per cominciare, Debbie richiama la sua storica complice, la bionda Lou Miller (Cate Blanchett) e iniziano a reclutare le migliori professioniste in campo. E anche le più eccentriche: l'esperta di gioielli Amita (Mindy Kaling), desiderosa di affrancarsi dalla madre e di trovare un fidanzato; la truffatrice Constance (Awkwafina); la mamma ricettatrice Tammy (Sarah Paulson); l'hacker che non vuole rivelare il suo vero nome, Nine Ball (Rihanna) e la stilista caduta in disgrazia Rose, interpretata da una divertente, spaesata e sopra le righe Helena Bonham Carter. L'obiettivo sarà il furto della Toussaint, una collana di enormi diamanti di Cartier, valutata centocinquanta milioni di dollari; avverrà durante l'evento dell'alta società dell'anno: il Met Gala. Innanzitutto, le nostre eroine dovranno convincere la famosa attrice Daphne Kluger (Anne Hathaway) a indossarla durante il Gala. Alcuni ruoli risultano particolarmente azzeccati: oltre alla sopracitata Helena Bonham Carter, impossibile non menzionare il bravissimo James Corden nel ruolo dell'esilarante agente assicurativo John Frazier, unica presenza maschile oltre al personaggio del viscido Claude Becker (Richard Armitage). Steven Soderbergh stavolta è solo produttore e il film è diretto dal Gary Ross, regista del primo Hunger Games, che si avvale in sceneggiatura della mano femminile di Olivia Milch. Probabilmente Ocean's 8 non possiede la magia e il ritmo dei suoi predecessori e potrebbe essere annoverato nella lista dei film “politicamente corretti”, con storie e cast femminili, che Hollywood è pronta a sfornare dopo il caso Weinstein. Nulla toglie al fatto che sia un'ottima cosa per le donne interpretare ruoli che sono sempre stati tradizionalmente maschili, non importa per quale ragione ciò avvenga. Oltretutto, Ocean's 8 rimane un film divertente, patinato, glamour e con un cast notevole, per difformità, talento e fascino.