Dopo sette anni di matrimonio, Dora (Ambra Angiolini) viene lasciata da Davide (Massimo Poggio): con due figli piccoli a carico, la sua vita va completamente in pezzi. La sua amica Sara (Carolina Crescentini) la convince ad assumere un babysitter e a lanciarsi in un nuovo amore. Quella di La verità, vi spiego, sull'amore sembrerebbe la trama della solita commedia (non solo) italiana. E in effetti lo è, se non fosse che dietro questo intreccio c'è un caso editoriale e, ancora prima, un blog che nei suoi picchi conta anche 150mila lettori. Si tratta di {a href='https://tiasmo.wordpress.com'}Ti Asmo{/a} , la creatura web di Enrica Tesio: una pagina wordpress su cui l'autrice scrive di donne, maternità, sentimenti. Enrica ha l'iniziato come su un diario, ma scrive bene e ben presto i suoi temi si sono trasformati in dissertazioni più ampie sulla società e sui rapporti uomo/donna. A visitare il blog, il sottotitolo della pagina rivela immediatamente la materia principale di discussione: l'amore, visto da un punto di vista abbastanza cinico ma sufficientemente ruffiano per catturare un target di donne di età 35-50, abbandonate e non solo. E pochi uomini, pentiti, che ogni tanto appaiono e commentano. Data questa premessa, il film di Max Croci (Al posto tuo) non è poi tanto da biasimare. Anzi: l'ambientazione torinese, i personaggi che parlano in camera, gli split screen e il look dei protagonisti rende La verità, vi spiego, sull'amore anche più sofisticato di quanto probabilmente non fosse nelle intenzioni di Enrica Tesio. L'autrice ha più volte dichiarato che il blog per lei è stato una terapia, un racconto autobiografico. Ma, sebbene gli autori ammettano che questo film non cambierà la vita a nessuno, La verità, vi spiego, sull'amore prende la storia di una donna e la trasforma in un racconto che vuole parlare a un intero pubblico di donne. Tratta l'argomento dell'amore, della maternità, del lavoro in un modo solo, quello che appartiene alla Tesio, ma nell'ambito della commedia - genere di solito votato a rappresentare la società - diventa marginale. In La verità, vi spiego, sull'amore non c'è ritratto sociale e non c'è polemica. Non aiuta neanche la recitazione monodimensionale di Ambra Angiolini e Carolina Crescentini, né una Giuliana De Sio sempre uguale a se stessa. Vagamente più genuini sono interpreti gli maschili, Massimo Poggio e Edoardo Pesce. Va detto anche che le riflessioni sull'amore proposte nei dialoghi e nei monologhi fuori campo del film non sono particolarmente rivoluzionarie. Questo stile di narrazione, che copia i geniali Greg Behrendt e Liz Tuccillo di La verità è che non gli piaci abbastanza, diventa in La verità, vi spiego, sull'amore una sfilza di luoghi comuni. Come «L’amore, come viene, così se ne va». In questa continua oscillazione tra psicanalisi e ironia, che non abbraccia pienamente nessuno stile, la sceneggiatura di Federico Sperindei non sa bene dove collocarsi: così, anche lo stile di regia moderno e divertente di Max Croci cozza con i momenti più sentimentali e tradizionali. Il risultato è un racconto che non solo finisce per non dire alcuna verità ma neanche niente di nuovo.