Scritto e diretto da Viviana Lentini, all’esordio dietro la macchina da presa, 4021 - Storia di un agente di commercio è un noir, presentato al Film Festival di Ischia nel 2015 e dal 2 febbraio in sala. 4021 è il nome in codice del protagonista, un agente di commercio perennemente al lavoro nella sua automobile, schiacciato dal suo mestiere fino all’esasperazione. Privo di affetti, vita sociale e distrazioni, sceglie di togliersi la vita su una spiaggia grigia e desolante. La mano sul grilletto è pronta a sparare, ma il coraggio viene meno. La sua vita prosegue, ma non senza problemi, finchè l'uomo crolla in un lungo letargo che lo porta a ripercorrere la propria esistenza. Una volta sveglio il caos che lo tormenta gli si presenta sotto forma di alter ego, in un esasperante gioco delle parti. 4021 - Storia di un agente di commercio raffigura la fragilità dell’essere umano e il filo leggero che lo lega a una vita costantemente in bilico. L’ansia, la precarietà, la confusione e allo stesso tempo l’adrenalina che porta il protagonista a cercare una soluzione - raccontata nella trama non in un esatto ordine cronologico - tengono vivo un prodotto imperfetto nella sceneggiatura: non è facile, infatti, per lo spettatore seguire la successione degli eventi, rappresentati in maniera volutamente confusa, nonostante le buone interpretazioni dei protagonisti. Simone Pulcini (l'agente 4021) risulta all’altezza del compito senza però incidere molto in originalità, Luca Di Capua (suo alter ego) affronta con maturità un ruolo tutt’altro che facile. Il tentativo di rendere l’opera un road movie si perde nelle inquadrature dentro la vettura del protagonista, in cui la macchina da presa deve affidarsi a estenuanti monologhi dei personaggi, dando raramente respiro alla cornice del film. Si salva invece il messaggio fortemente attuale che l’opera di Viviana Lentini vuole lanciare: la denuncia di un sistema sociale teso a colpire le categorie più deboli, mettendoli spesso gli uni contro gli altri in un gioco al massacro. “Una gara falsata" dice la regista "che ammette solo vinti e nessun vincitore”. Una riflessione sociologica apprezzabile, ma destinata a percorrere un binario opposto a quello tecnico. 4021 - Storia di un agente di commercio somiglia più a un lungo cortometraggio composto da compartimenti stagni, non giustificabile dalle - seppur reali - difficoltà finanziarie imposte da un low budget.