Matthew, un giovane agente della borsa di Chicago, incontra per caso (a pochi giorni dal matrimonio) la donna di cui due anni prima si era perdutamente innamorato. O, per lo meno, spera possa essere lei: Lisa, la sua Lisa. Se fino a quel momento aveva delegato agli altri la gestione della sua vita, adesso la consapevolezza di poter riavere ciò che pensava fosse perduto, riaccende in Matt la passione e la voglia di vivere che sembrava essere sparita insieme a Lei. Ma cosa succede quando è l’amore a dettate le regole di un gioco perverso e ossessivo?
Lui si innamora a prima vista e da quel momento nulla ha più senso, se non scoprire chi si nasconda dietro quel voto di cipria e quegli occhi di ghiaccio. Lei lo nota per caso nella scuola di danza dove si allena e, incuriosita nel vedere un non-ballerino in quel luogo senza un’apparente ragione, desidera conoscerlo. Si incontrano in un negozio di scarpe, per caso e per motivi diversi, ma si ritrovano l’uno di fronte all’altra nudi, scoperti. Si danno appuntamento, non per caso questa volta. La passione è appena cominciata ma il destino non rende ai giovani amanti la vita facile. Riadattamento di The apartment di Gilles Mimouni, interpretato da Monica Bellucci e dal marito Vincent Cassel, Appuntamento a Wicker Park deve il suo successo al felice mix di ingredienti, studiato in modo intrigante e appetitoso. Il film è infatti un triangolo d’amore, un film interattivo (come da definizione degli interpreti), un thriller romantico.
Cos’è realmente Appuntamento a Wicker Park? Un condensato di sentimenti, raccontati con la tecnica del flashback, in un continuum di rimandi che dal presente riportano al passato e ogni volta lasciano lo spettatore senza fiato. Il film, che si lascia scoprire da sé grazie ai virtuosismi lenti e preziosi del regista Paul Mc Gaugin, somiglia a una splendida matrioska. Ogni scena sembra in sé compiuta, ma ha in realtà una sua ragion d’essere nella successiva o nella precedente. Il regista gioca con il suo pubblico, non gli consente distrazioni: chi osa perdere anche solo un fotogramma rischia di non arrivare puntuale all’appuntamento e, per chi ha visto il film sa cosa ciò potrebbe significare. Un film che inchioda allo schermo, perché vibra con la stessa intensità di un giallo, ma appassiona come la più romantica delle storie d’amore. Amore/passione: shakespeariani i temi affrontati da Paul Mc Gaugin nella modalità stessa in cui è sviluppata la trama, ricca di suspance, pathos e colpi di scena. Viene in mente l’atto IV scena II di “King Lear" in cui Albany dice a Gonerilla "Esamina te stesso demonio! La mostruosità non è così orribile nel diavolo come nella donna”.L'amore rende l'uomo saggio, ma quando si trasforma in qualcosa di diverso tramuta la donna in un mostro.
L’abilità di Paul Mc Gaugin nel delineare i personaggi, nel porre attenzione ai dettagli, dal trucco ai costumi, alla fotografia, all’immagine in genere è palpabile in ogni scena. La sceneggiatura di Brandon Boyce è ben calibrata e non ostenta manierismi, ma risulta semplice, impeccabile, immediata. Le musiche di Cliff Martinez sposano alla perfezione i brani noti della colonna sonora. Rose Byrne offre un'interpretazione entusiasmante del suo personaggio, complesso e intricato: una donna dalle due facce, angelica e diabolica. Josh Hartnett è composto, misurato in ogni gesto, ma terribilmente dolce e affascinante, come solo un uomo innamorato sa essere. Diane Kruger è splendida, di una bellezza senza ombre, schietta di una semplicità e di una spontaneità disarmante. In amore scelgono gli occhi o sceglie il cuore?