Josè (Antonio de la Torre) è un uomo chiuso e riservato, con un passato oscuro. Quando comincia a frequentare il bar del quartiere dove vive, in una cittadina della Castiglia, conosce Ana (Ruth Dìaz), moglie di Curro (Luìs Callejo), un uomo in carcere da 8 anni. Tra i due scatta la scintilla, ma Josè nasconde qualcosa. Un piano, una vendetta lenta e lucida che cambierà la vita di tutti. Vincitore di 4 premi Goya, la maggiore onoreficenza spagnola in campo cinematografico, e vincitore del premio Orizzonti della 73esima Mostra Cinematografica di Venezia per Miglior Attrice a Ruth Dìaz, La Vendetta di un Uomo Tranquillo è la storia di Josè e della sua voglia di vendetta. Una specie di Walter White spagnolo, lucido e pacato, ma che pianifica in realtà una vendetta sanguinaria. L'esordio alla regia dell'attore spagnolo Raùl Arèvalo ricorda pellicole come Un giorno di ordinaria follia (1993) di Joel Schumacher, con ambientazioni alla Coen e influenze alla Robert Rodriguez. Se all'inizio il protagonista sembra proprio essere l'uomo tranquillo, che offre il titolo al film, in realtà si scoprirà presto il suo lato più nascosto, capace di generare un'esplosione di violenza. Ma per arrivare ai suoi obiettivi, Josè deve passare attraverso molte persone, guadagnandosi la loro fiducia. Tra queste, Ana, la moglie del galeotto Curro - donna sola e con un figlio, forte e determinata - sarà una delle “prede” di Josè. La Vendetta di un Uomo Tranquillo è girato con uno stile realistico. Spesso realizzate tramite macchina a mano, le sequenze sono crude e violente, anche per chi è abituato a scene splatter e di sangue. La trama è ben strutturata, pieni d'intrighi e di flashback che tengono lo spettatore ancorato alla sedia, con continue rivelazioni che rendono la storia dinamica e avvincente. Quello di Raùl Arèvalo è un esordio veramente interessante nel panorama europeo. Speriamo possa continuare con altri film, senza perdere d'intensità.