Siamo soli nell'universo? È possibile che ci sia vita al di fuori del pianeta Terra? Avremo mai modo di interagire con forme di vita aliena? Sono queste le domande che da sempre accompagnano chi guarda alle stelle e che sono diventate sempre più pregnanti, mano a mano che si è andata approfondendo la nostra conoscenza dello spazio. Life - Non oltrepassare il limite è un thriller/horror fantascientifico, che cerca di dare una risposta tutt'altro che positiva ai nostri quesiti, ipotizzando la scoperta di una forma di vita marziana, recuperata da una sonda in un campione inviato alla stazione spaziale internazionale. Messe in coltura le cellule rinvenute, il team della Stazione è inizialmente colto dall'euforia per la nuova scoperta. Ma durerà poco: il terrore coglie il personale di bordo, quando questo si renderà conto della reale natura dell'organismo alieno. Premesse e setting del film si propongono più scientifici che "fanta": Life - Non oltrepassare il limite costruisce un'escalation di tensione che mescola elementi tratti da diversi punti di riferimento, che spaziano da Alien a Gravity senza soluzione di continuità . Il cast presenta nomi di richiamo, fra i quali Jake Gyllenhaal, Ryan Reynolds e Rebecca Ferguson, ma la parte del leone è decisamente affidata a Calvin: la creatura aliena, un inquietante incrocio fra una stella di mare, una lumaca e un polpo. Un aspetto interessante di Life - Non oltrepassare il limite è come il film, soprattutto nella prima parte, ricostruisca in modo piuttosto fedele la vita a bordo della stazione spaziale internazionale, proponendo le dinamiche che si instaurano fra astronauti di nazionalità diverse; dinamiche che però vengono meno nel momento in cui, isolati a 500 km di distanza dalla madre Terra, si trovano uniti nell'appartenere alla stessa razza e sentono la responsabilità del loro lavoro nei rispetti non solo dei loro Paesi d’origine, ma nei confronti dell’umanità tutta. Questo sentimento assume una valenza particolarmente rilevante nel momento in cui l’alieno manifesta le sue intenzioni: la stazione spaziale e il suo equipaggio diventano allora l’ultimo baluardo di difesa del nostro ecosistema, con gli astronauti a rappresentare gli alfieri di un mondo a rischio contaminazione biologica. E se di biologia si parla, Calvin è uno degli alieni meglio caratterizzati degli ultimi tempi, almeno per una buona metà del film. Costituito da cellule polifunzionali, l’organismo marziano si rivela un antagonista formidabile, capace di apprendere dall’esperienza a bordo della stazione spaziale, in un crescendo di sfide di intelligenza, oltre che di forza bruta. Ricco di momenti di suspense e capace di un paio di divertenti twist narrativi, Life - Non oltrepassare il limite non è un film realmente terrorizzante, ma sicuramente capace di intrattenere piacevolmente e creare diversi momenti di tensione, non disdegnando di ricorrere a scene effettivamente splatter e facendo leva, più che sul senso di insicurezza dettato dall’ignoto, sul mix di ammirazione, disgusto e odio che Calvin riesce a trasmettere agli astronauti così come al pubblico in sala.