
Sogni ricorrenti che portano a una frenetica attività di disegno, un malvagio stregone (Matthew McConaughey) che sfrutta le capacità psichiche dei bambini per i propri piani, un pistolero (Idris Elba) intenzionato a fermarlo, una Torre Nera che ci difende dal male ma che va difesa. La vita di Jake Chambers (Tom Taylor) non è quella di un comune adolescente. I suoi sogni sono un ostacolo alla sua vita sociale, nonché motivo d’inquietudine per qualcosa che lui stesso ha istintivamente capito: tali visioni sono in realtà flash di un’altra realtà , in cui si muovono i personaggi di cui abbiamo detto sopra, insieme a una serie di comprimari più o meno inquietanti. La ricerca di bambini dotati di poteri psichici procede, grazie a dei portali spaziotemporali, anche sulla Terra. Questo crea l’innesco per tutte le vicende che vedranno la vita di Jake cambiare drasticamente, mentre cerca di aiutare l’ultimo pistolero Roland Deschain ad avere la meglio sul suo acerrimo nemico e salvare l’universo dalle tenebre che lo circondano. I pistoleri sono gli eroi di una guerra perduta, difensori della Torre Nera: baluardo dell’universo contro il male, che risiede al di fuori della sua influenza. Leggenda vuole che la Torre possa cadere al comando di un bambino, motivo per il quale lo stregone Walter rapisce i piccoli tra i due mondi per usarne i poteri psichici come arma contro la struttura. I colpi assestati alla Torre Nera non sono stati sufficienti per distruggerla, ma l’hanno danneggiata; ecco allora che si verificano degli strappi dimensionali sul pianeta d’origine dello stregone, che si ripercuotono sulla Terra come eco in forma di terribili terremoti. La presenza di due attori di grande calibro come Idris Elba e Matthew McConaughey non è sufficiente a elevare La Torre Nera al di sopra di una realizzazione che sa di già visto. Per quanto tratta da un soggetto di Stephen King, la sceneggiatura è la classica reiterazione del viaggio dell’eroe, senza momenti di particolare appeal. Gli effetti speciali sono piuttosto elementari e rimandano a un immaginario che non si discosta dal minimo sindacale che ci si potrebbe aspettare in un film del genere. Anche le scene d’azione non regalano particolari emozioni, così come i momenti di particolare tensione, che in più di un’occasione si sgonfiano senza raggiungere il proprio apice. Il regista Nikolaj Arcel si limita quindi a portare a casa il risultato, senza osare, e in alcuni casi, anzi, ottenendo meno del minimo sindacale. Così com’è stato realizzato, La Torre Nera è un fin troppo classico film d’azione per ragazzi, che rimanda ai pomeriggi estivi passati davanti alla tv, ma al contempo ricorda in versione edulcorata saghe di grande successo come Underworld o Blade. Ma, vista la risonanza dell’opera da cui prende spunto, è un gran peccato.