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Naples '44

23/03/2017 12:00

Eleonora Piazza

Recensione Film,

Naples '44

Dallo sguardo dell’ufficiale inglese Norman Lewis, una Napoli dilaniata dal secondo conflitto mondiale

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Naples ‘44 è una scalpitante raccolta di immagini, racconti e suggestioni, nate dallo sguardo dell’ufficiale inglese Norman Lewis su una Napoli dilaniata dal secondo conflitto mondiale. Nel 1943, il giovane soldato, appartenente alla quinta armata americana, riempie un taccuino, divenuto poi romanzo, con note su tutto ciò che ha potuto osservare e apprendere, giorno dopo giorno, in quella città ferita ma dal cuore ancora pulsante sotto le macerie. Il docu-film è diretto da Francesco Patierno con le voci di Adriano Giannini per la versione italiana e di Benedict Cumberbatch per quella internazionale, ad accompagnare le immagini e narrare, fuori campo, gli appunti di Lewis.


Un viaggio incredulo, sorpreso che si fa sempre più intimo ed empatico nei confronti di una realtà non immediatamente comprensibile ma che mano a mano si dispiega, accogliendo i suoi ospiti. Il voice-over ci racconta d’incontri, amicizie e tradizioni; il rapporto con la spiritualità, i santi, i miracoli e, ancora, i meticolosi corteggiamenti napoletani messi a dura prova dall’arrivo dei soldati americani che diventano esclusivo polo d’attrazione per le donne della città. Oltre a narrarci episodi caratteristici e presentarci personaggi eccentrici come il fantomatico Zio di Roma (le cui descrizioni nel film sono associate al personaggio di Totò), Lewis, messo a rendicontare il censimento, osserva e descrive i fenomeni che lo circondano: la sconcertante diffusione della prostituzione, la fame e la miseria che hanno travolto gli abitanti di Napoli. Quella di Francesco Patierno non è mera documentazione, ma rappresenta principalmente una denuncia verso gli orrori della guerra e tramite le parole del soldato rende palpabile una forte critica anche nei confronti dei comportamenti degli americani stessi.


Il film è prodotto dalla Dazzle Communication in collaborazione con Rai Cinema ed è stato realizzato in associazione con l’Istituto Luce Cinecittà, che ha fornito la maggior parte del materiale che costituisce il film: documenti di repertorio, in bianco e nero - che raccontano le vite degli abitanti del luogo e dei soldati - vengono associati, alternandosi, a immagini girate nel presente, negli stessi luoghi in cui si ipotizza che un anziano Lewis abbia fatto ritorno e ripercorra gli stessi luoghi che aveva amato e da cui era stato al tempo stesso sconvolto. Tra passato e presente, tra realtà storica e finzione, c'è il cinema: Patierno sceglie di inserire, tra i vari racconti, estratti di diversi film. Fondamentale la presenza di Paisà, accompagnato da diverse altre pellicole comiche, romantiche e talvolta satiriche (Le quattro giornate di Napoli, O sole mio, Catch 22, Napoli Milionaria, Il re di Poggio Reale) in grado di portare avanti la narrazione con ironia, trasportando il pubblico dal documentario alla fiction, dalla desolazione degli edifici bombardati alla leggerezza, la complicità e il tepore che solo i film sanno darci.


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