Milton è un ex carcerato fuggito dall'inferno in cerca di redenzione. Una setta satanica, guidata dal terribile Jonah King, ha ucciso sua figlia e rapito la sua nipotina, con l'intenzione di sacrificarla alla prossima luna piena e aprire le porte a un'invasione demoniaca, ma lui farà di tutto per fermarli. Sulle sue tracce, la polizia e un uomo misterioso che si fa chiamare "il Contabile", e che sembra avere abilità sovrumane. Al fianco di Milton c'è però la bella Piper, che lo aiuterà in questa missione e gli presterà l'automobile del suo ex fidanzato. Ignorate i vostri freni inibitori e dimenticate ogni vecchio snobismo, perché Drive Angry 3D è una farsa rigorosamente improntata all'eccesso, che richiede di mettere il cervello in stand by prima della visione. Ma il divertimento sarà ancora maggiore se non ci si abbandona a una fruizione passiva, poiché si potranno apprezzare meglio tutte le assurdità di questo road movie demoniaco, esagerato e fracassone, immerso in un clima da onesto filmaccio di serie b: merito del regista Patrick Lussier, che non si prende sul serio e dichiara apertamente la natura autoironica dell'operazione, e merito anche di un allucinatissimo Nicolas Cage, attore allo sbando che però, qui, centra un personaggio cucito su misura per i suoi deliri interpretativi. Sarebbe ingiusto - nonché palesemente errato - adottare un approccio di severa criticità davanti a un film di questo genere; ciò che Drive Angry 3D pretende dal suo pubblico non è l'impiego freddo e razionale della logica, bensì la disponibilità a calarsi totalmente in una prospettiva di concitato entertainment, fatto di eccessi consapevoli e fiumi di testosterone che scorrono attraverso uno sguardo puramente maschile. Il cocktail di azione, esplosioni, automobili e belle donne - con qualche nudità - ha un target pressoché univoco, all'insegna di un divertimento rozzo ma genuino, ulteriormente caricato da un buon 3D che "sfonda" lo schermo e fa piovere proiettili e pezzi di lamiera addosso allo spettatore. Tutto costruito ad arte per compiacere il suddetto target, a partire dal cast: non solo Cage, ma soprattutto la dirompente Amber Heard (già vista in Benvenuti a Zombieland e The Ward - Il reparto), tipica bambolona del Sud con discrete attitudini recitative e notevoli qualità fisiche. Da segnalare però anche l'impagabile William Fichtner, raffinato sicario del diavolo che non perde mai il suo proverbiale aplomb. Poco importa che la sceneggiatura sia l'emblema del caos, e che i raccordi di montaggio ignorino l'abc della grammatica cinematografica: il giocattolo alla fine funziona, non in maniera impeccabile - poiché il ritmo a tratti rallenta, e l'azione non è sempre creativa - ma funziona. L'assurdità umoristica di molte sequenze lascia il sorriso sulle labbra, all'interno di un contesto pulp che ricorda i toni del divertente Shoot 'Em Up - Spara o muori, peraltro citato apertamente nella surreale sparatoria del motel. Con lo spirito giusto, lo si potrà gustare.