Luca Scanferla e Giuseppe Squillaci, in arte Skanf & Puccio, realizzano la loro opera prima, East End, inserendo al suo interno tutto il loro gusto per il cinema e per l’animazione. Ideato a partire dallo studio di animazione CANECANE, il film è un cartone animato realizzato grazie a una co-produzione tra Italia e Spagna, ambientato interamente nella periferia di una Roma devastata dalla speculazione edilizia. I protagonisti, Leo, Lex e Vittorio abitano in un palazzone di Roma Est, conducendo ingenuamente le loro vite in famiglie non troppo funzionali, spesso formate da adulti assenti, troppo opprimenti o succubi dei coniugi. Leo, saggio e diligente a scuola, vive da solo con suo padre; sua madre è lontana, alle prese con la cura dei gorilla in africa. Lex, il suo migliore amico, è un ribelle che vive con sua madre e con l’odiato patrigno. Il calcio costituisce un grande elemento di aggregazione e il dibattito sul derby Roma - Lazio, che nel tempo filmico dura circa una settimana, accompagna la storia dall’inizio alla fine. Servono i soldi per andare allo stadio, genitori consenzienti e la giusta compagnia. Ma, soprattutto, per alcuni di loro, più che un compagno tifoso serve un vero e proprio amico. Come nel caso di Ugo, depresso e orfano di madre, o dell’eclettico Vittorio che deve trovare il coraggio di confessare ai suoi amici la verità riguardo la sua fede calcistica. Nel tentativo di guardare la partita, i ragazzi finiscono per dirottare un satellite segreto americano sullo Stadio Olimpico e, dopo essere stati localizzati, diventano protagonisti dello scenario apocalittico che stravolge da un momento all’altro la periferia romana. Intervengono potenze mondiali e lo scontro si fa internazionale, rendendo tutti uniti contro tutti. Una parabola irriverente sull’accettazione di se stessi e degli altri. Una satira intelligente e filtrata proprio dal formato del cartone animato, diretta ad adulti e adolescenti. Il divertente East End intrattiene e al tempo stesso costituisce una novità nel panorama italiano, proponendo contenuti impegnati - il bullismo, l’emarginazione sociale, la violenza domestica - in una forma a cui non siamo ancora abituati. Il film è anche una critica politica e sociale verso il modo inefficace delle grandi potenze mondiali di saper amministrare il pianeta, al punto di diventare ridicole. Nonostante sia ambientato nella Capitale, East End non riveste valori prettamente italiani ma elargisce consigli universali, ponendo l’accento sull’importanza dell’amicizia e sul non fermarsi all’apparenza e alle convenzioni sociali. Il film, condito dai gusti personali degli autori rimbomba di geniali citazioni cinematografiche che non sfuggono ai più attenti: Mario Bava, Sergio Leone e, soprattutto, un Nanni Moretti che con la sua Vespa attraversa Roma Est, insultando tutto e tutti.