Nei quartieri spagnoli di Napoli abita la bella Rosa (Pina Turco). Con un figlio a suo carico e aiutata dalle sue amiche Carla (Luciana de Falco) e Micaela (Stefania Zambrano), Rosa tira avanti facendo la parrucchiera nel negozio di Patrizia (Cristina Donadio). Quando il marito di Patrizia la molesta, Rosa decide di lasciare il negozio e aprire un'attività tutta sua. Stefano Incerti ci porta in una Napoli briosa e coloratissima, con questo film che sembra essere un bagliore di speranza per il cinema italiano a venire. Con atmosfere e fotografia almodovariane, La Parrucchiera è un prodotto fresco, brillante e divertente, che non stanca ma - anzi - mette di buonumore e carica di energia anche lo spettatore più scettico. La storia è semplice e guarda all'attualità : ma il tema delle molestie sul luogo di lavoro, anziché prendere la solita svolta drammatica, diventa per una giovane donna grintosa l'occasione di voltare pagina. Ma non sarà facile: tra costi elevati, un figlio da mandare a scuola e una rivale, Patrizia, che non vuole mollare... Rosa dovrà vedersela con molti ostacoli. Dalla parte della protagonista, però, ci sono le amiche e anche Napoli: per una volta ritratta come una città divertente, colorata e multietnica. Un bellissimo spaccato alternativo della vita napoletana, dopo la visione - ormai quasi standard - data da Gomorra - La Serie (anche se la partecipazione di Cristina Donadio, la Chanel della serie, cita se stessa; sebbene in una nuova veste coloratissima). La Parrucchiera immerge fin dai primi minuti in una piacevole leggerezza, che difficilmente ritroviamo nella pellicole italiane contemporanee. La regia segue vivacemente le peripezie di Rosa nei vari quartieri napoletani. La fotografia saturatissima cita Pedro Almodovar, ma viene anche reinventata creando qualcosa di nuovo e adatto al contesto partenopeo. I protagonisti recitano in napoletano, ma chi è a digiuno del dialetto troverà il calore e l'euforia dei protagonisti particolarmente contagiose. Una commedia che risulta leggera a un primo sguardo, ma che nasconde una sua profondità nella costruzione dei personaggi e delle loro storie. E se per la commedia c'è speranza... non stupisce che questa possa venire da Napoli.