Corea, anni '30. La giovane Sookee, ragazza di umili origini, viene assunta come cameriera della ricca giapponese Hideko, nobildonna che ha trascorso la sua intera esistenza nell'enorme palazzo di proprietà di suo zio. La nuova inserviente è in realtà coinvolta in un piano ordito dall'opportunista Fujiwara, aspirante Conte che sogna, con l'aiuto della sua complice, di scalare le gerarchie sposando Hideko e mettere così le mani sul ricco patrimonio. Destino vuole che tra le due donne nasca però una forte attrazione che rischia di mandare a monte il piano dell'uomo. Dopo il sottovalutato Stoker (2013), Chan-wook Park torna in patria dando alla luce una delle opere più folgoranti della scorsa stagione cinematografica. Adattamento del romanzo Ladra di Sarah Waters, da cui cambia l'ambientazione vittoriana trasportando il racconto nella Corea degli anni '30, Mademoiselle è un raffinato e sensuale palcoscenico di inganni e complotti che vede come giocatori i tre personaggi principali, ognuno protagonista, vittima o narratore, delle rispettive parti in cui è stato segmentato il contorto ed affascinante tourbillon narrativo. Due ore e venti di visione che si muovono su piani temporali paralleli e falsamente ellittici andando a ricostruire un sublime mosaico di tradimenti e rivelazioni in cui passione e interessi si alternano in un crescendo di colpi di scena coinvolgente e mai gratuito. Un'opera torrida e morbosa nel suo pregnante erotismo, con scene di spinto sesso saffico a suggellare i passaggi chiave della vicenda, estasi di piacere giostrate su architetture registiche geometriche dove le figure femminili diventano preponderanti eroine empatiche all'interno di un'eleganza stilistica ed emotiva che cresce inesorabilmente col passare dei minuti, svelando via via intrighi e passaggi tenuti inizialmente celati al fine di sorprendere lo spettatore. Un virtuosismo registico che lascia ampio spazio ai sentimenti in una messa in scena da thriller in costume in cui dramma e ironia spezzano piacevolmente la costante tensione, calda e avvolgente, per poi esplodere ricca in liberatorie scene madri accompagnate da una colonna sonora che trasmette con efficacia il percorso interiore vissuto dalle due giovani donne, schiave di un mondo maschile pronte ad ottenere un insperato riscatto. Giovani donne a cui donano corpo e anima in egual misura con encomiabile intensità le due splendide protagoniste Min-hee Kim e Tae-ri Kim (al suo esordio), vere e proprie eroine di astuzia e bellezza.