Paul Lohman (Steve Coogan), ex professore di liceo, e sua moglie Claire (Laura Linney) vengono invitati a cena presso un lussuoso ristorante dal fratello di Paul, il politico Stan Lohman (Richard Gere) assieme alla compagna Katelyn (Rebecca Hall). Ben presto la serata diverrà lo scenario per le due coppie di discutere sul futuro dei loro rispettivi figli, complici di un grave incidente. Presentato in anteprima mondiale in concorso al 67° Festival del Cinema di Berlino, tre anni dopo il precedente Gli invisibili, il regista e sceneggiatore Oren Moverman torna dietro la macchina da presa con The Dinner, quarto film in carriera e adattamento del romanzo Het Diner scritto da Herman Koch nel 2009. Si tratta della terza versione cinematografica del libro di Koch, dopo l'opera Het Diner del tedesco Menno Meyjes del 2013 e I Nostri Ragazzi di Ivano De Matteo nel 2014. Oren Moverman con The Dinner realizza un dramma familiare dalle tinte thriller, affidandosi alla caratterizzazione e allo scontro verbale e psicologico tra i quattro protagonisti. Quasi interamente concentrato in una notte, e all'interno dello spazio dell'esclusivo ristorante che fa da set alla vicenda (eccetto per i vari flashback sparsi per il film), Moverman prova a creare un'atmosfera tesa e caustica, analizzando tra passato e presente motivazioni e psicologie dei protagonisti. Ma se l'ottimo cast gigioneggia e sfiora la maniera, la scrittura appare eccessivamente didascalica e bloccata: Oren Moverman si perde in vezzi stilistici e smarrisce il tono e l'atmosfera disturbante che accompagnava il film nella primissima parte. Immerso in una messa in scena patinata nascosta dall'eleganza, The Dinner si muove con poca leggerezza. A Moverman manca uno sguardo nuovo: si limita a riproporre una narrazione stantia dell'ipocrisia della società moderna, una sorta di dipinto del lato oscuro del perbenismo. Così The Dinner, oltre a dispiegare con poca novità un'ovvia distruzione dei rapporti personali e della difficoltà di superare i drammi passati tra rancori e risentimenti reciproci, appare costretto nell'ennesimo ritratto acido e cinico della borghesia e della sua crisi. L'ennesimo racconto etico/morale sulla responsabilità e l'espiazione della colpa.