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Parigi può attendere

10/06/2017 11:00

Riccardo Tanco

Recensione Film,

Parigi può attendere

Un film elegante e leggerissimo

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Anne (Diane Lane) è una donna americana in vacanza a Cannes, sposata con Micheal (Alec Baldwin), un affermato produttore cinematografico sempre impegnato sul lavoro. Mentre i due organizzano un viaggio per l'Eurooa, per vari imprevisti Anne compirà invece il tragitto da Cannes a Parigi accompagnata in macchina da Jacques (Arnaud Viard), affascinante socio in affari del marito.


Presentato in anteprima al Toronto Film Festival nel 2016 e distribuito nei cinema americani a partire da maggio 2017, Parigi può attendere è il film d'esordio di Eleanor Coppola, moglie del celebre regista Francis Ford Coppola. Nel cast, insieme a Diane Lane e Alec Baldwin, l'attore francese Arnaud Viard è al suo primo film in lingua inglese. Parigi può attendere è basato su un evento semi-autobiografico avvenuto alla regista qualche anno prima: racconta dell'imprevisto viaggio da Cannes a Parigi compiuto da Anne, un'americana trascurata dal marito, e Jacques, affabile francese. Eleanor Coppola (già regista del documentario Viaggio all'inferno dedicato alla realizzazione di Apocalypse Now) si muove tra la commedia romantica e il road movie, scegliendo un approccio delicato e innocuo. Parigi può attendere si muove con flebile tenerezza, in bilico tra la malinconia divertita e la leggerezza spensierata. La grazia fin troppo patinata e l'eleganza della messa in scena rendono l'opera prima della Coppola una sorta di film per la tv, che si affida quasi totalmente alla bravura dei suoi interpreti. La sceneggiatura potrebbe ambire a qualcosa di più, come esplorare l'imprevedibilità dei rapporti sentimentali, ma ciò che alla Coppola pare interessare maggiormente è esporre in maniera didascalica un ritratto della Francia da cartolina, tra cliché e stereotipi legati al cibo e all'amour fou. E nonostante il finale provi a riaprire — in ritardo — nuove traiettorie di trama, il risultato è un film leggerissimo e un po' vacuo.


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