Frank Kitchen è un sicario professionista assoldato per uccidere il criminale Sebastain Jane (Adrian Hough). Dopo essere stato tradito, Frank viene catturato dalla brillante chirurga Rachel Jane (Sigourney Weaver): per vendicare la morte del fratello, Rachel compie sull'uomo un'operazione di cambio di sesso, costringendolo nel corpo di una donna. Obbligato ad adattarsi alla nuova condizione, Frank (Michelle Rodriguez) inizia una difficile e spietata vendetta contro la dottoressa e i suoi uomini. Presentato in anteprima al Festival di Toronto nel 2016 e uscito nei cinema statunitensi nell'aprile di quest'anno, Nemesi è il nuovo film del celebre regista Walter Hill, autore cult al ritorno dietro la macchina da presa cinque anni dopo l'action Bullet to the head con Sylvester Stallone. Per il ventiduesimo film in carriera, Hill compone un film concepito quasi totalmente come un unico flashback in cui gli eventi vengono narrati dalla dottoressa Jane interpretata da Sigourney Weaver. Walter Hill pare guardare al cinema action hollywoodiano di fine anni '90, una sorta di versione non autoriale del b-movie. Con una messa in scena senza fronzoli, Nemesi poggia esclusivamente sulle dinamiche di genere: il risultato è un revenge movie che vedono al centro le due protagoniste. Tolto l'obiettivo puramente divertito e citazionista, che varia dall'immaginario di Quentin Tarantino a influenze visive dello stile fumettistico, il film cerca un discorso più ampio sulla riaffermazione del corpo, tramite il personaggio ambiguo di Frank, uomo diventato donna non per scelta. Ma Nemesi resta un'opera dalla concezione fiera ma un po' vecchio stile. Nonostante la sceneggiatura, scritta da Walter Hill assieme a Denis Hamill, voglia forzatamente porre in evidenza la (ri)scoperta dell'identità , in una sorta di percorso di redenzione tra violenza e soprusi, la tesi del film è comunque troppo didascalica. Anche il personaggio controverso della Dottoressa Jane, mix di genio e follia, resta un'interessante costruzione di villain.