
A distanza di 6 anni dal secondo episodio della serie, Saetta McQueen archivia le proprie esperienze spionistiche e torna a far ruggire il proprio motore nelle competizioni utili alla conquista della Piston Cup. Il tempo passato comincia però a farsi sentire, in particolare quando Jackson Storm, una macchina da corsa di ultima generazione, gli sottrae il titolo e induce tanti veterani al ritiro, aprendo la strada a nuovi protagonisti delle competizioni motoristiche. Se si esce dalla prospettiva di Saetta e del suo entourage, la situazione in fondo appartiene alla normalità delle cose: un campione con una lunga serie di successi alle spalle si trova ad affrontare il momento in cui decidere se proseguire a correre contro avversari più aggiornati e in forma, rischiando di appannare la propria immagine, o rassegnarsi al passare del tempo e cedere il testimone alle nuove leve, eventualmente rimanendo nel giro in nuove vesti. Inizialmente, la vettura rossa numero 95, una volta ripresasi dall’incidente che l’ha costretta al ritiro dal campionato che stava disputando, è intenzionata ad ottenere la propria rivincita nella successiva edizione. Il cambio di proprietà della sua squadra e la disposizione d’animo di Sterling, il nuovo proprietario, sembrerebbero assecondare questo suo desiderio, mettendogli a disposizione le migliori tecnologie e persino una personal trainer, Cruz Ramirez, che all’uso di tali tecnologie e modalità d’allenamento è più che avvezza. Gli allenamenti e il rapporto con Cruz fanno però maturare in Saetta McQueen una maggiore consapevolezza della propria situazione, e il pensiero del pluricampione va al suo compianto mentore Hudson Hornet. In un percorso di recupero della memoria, Saetta e Cruz giungono nel paese d’origine di Hudson, per riscoprirne la storia e, con essa, riscoprire loro stessi. In tal senso il percorso è importantissimo anche per la giovane Cruz, che se anche è diventata un’ottima trainer, sognava di essere un pilota, proprio grazie alla carriera di Saetta. Cars 3 recupera i temi del primo episodio ribaltandone le prospettive: laddove nel primo seguivamo le avventure dell'esordiente McQueen alle prese con gli insegnamenti di un maestro, oggi ci troviamo di fronte al campione che, a fine carriera, si trova a capire meglio cosa visse il suo mentore, nel momento in cui di fronte a sé trova una potenziale erede. Superando di slancio la qualità della narrazione del secondo episodio e portando a nuove vette di fotorealismo la qualità estetica dell'animazione Pixar, Cars 3 chiude (si spera) una trilogia che ha recuperato in volata la propria credibilità dopo un intermezzo discutibile, proponendo un racconto che sa parlare di crescita, sogni infranti e recuperati, rapporto fra innovazione e tradizione, riconoscimento del valore dei rapporti personali, in particolare quello fra maestro e allievo, che molte volte si confonde laddove non è sempre il più esperto a insegnare.