Nel 1982 un lander lunare sovietico si schianta nel mare di Bering. Trentatré anni dopo, un gruppo di biologi è a capo di una missione scientifica atta a studiare come gli effetti del riscaldamento globale influiscano sull'ecosistema delle balene. Trovano ospitalità nella nave peschereccio del nonno di Sadie, una delle scienziate. Durante gli studi un segnale radar indica la presenza di un oggetto di grandi proporzioni nascosto sotto i ghiacci: Sadie e gli altri membri del team decidono di recuperarlo, rinvenendo proprio il lander precipitato decenni prima. Sembra un film uscito direttamente dagli anni '80 Harbinger Down - Terrore tra i ghiacci, vuoi per una narrazione che si rifà al classico gioco del gatto col topo tipico di molte produzioni di genere; vuoi per la realizzazione degli effetti speciali, che recuperano animatronics, make-up prostetico, stop-motion e quant'altro. Vi è una storia dietro a questo horror dal basso budget (ma tanta passione) diretto nel 2013 da Alec Gillis, membro dello compagnia StudioADI che aveva lavorato alla creazione degli esseri mostruosi del prequel de La cosa (2011), salvo poi vedere tutto il loro impegno sostituito, nella versione finale, dal digitale. Dopo aver rilasciato video su YouTube con alcune delle scene inutilizzate, e dopo aver ottenuto grande apprezzamento dalla community, la società ha lanciato una campagna Kickstarter ottenendo parte dei soldi necessari al completamento di una produzione nuova di zecca che riportasse alle atmosfere old-school del filone. Obiettivo riuscito in pieno visto che il risultato finale è un gradevole horror che guarda sia al classico originale di John Carpenter che all'Alien (1979) di Ridley Scott, riportando alla mente anche un titolo più sgangherato come Virus (1999). L'azione si svolge per lo più luogo a bordo della nave: il pericolo si diffonde tramite un agente patogeno di possibile origine aliena, che è capace di modificare il DNA delle persone infettate, dando il via a un massacro brutale di carni e viscere. Questo è ottimamente messo in scena dai già citati trucchi di vecchia scuola, in un luna park forse scontato ma innegabilmente gustoso per gli appassionati, con mostri sempre più spaventosi e giganteschi a mettere a repentaglio la vita dei protagonisti. L'eterogeneo cast, composto per la quasi totalità da volti non famosi ma comunque efficaci nelle rispettive caratterizzazioni, può inoltre contare sulla presenza cult di Lance Henriksen, ennesimo omaggio voluto fortemente da Gillis e soci tanto da porlo come "obiettivo fondi" sulla piattaforma di crowdfunding.