Pablo Escobar (Javier Bardem), il narcotrafficante per eccellenza, è protagonista di Loving Pablo, una nuova opera di fiction che ne racconta la storia dal punto di vista della giornalista Virginia Vallejo (Penelope Cruz), che fu sua amante e vide la propria vita segnata dal rapporto. La narrazione prende le mosse dal loro primo incontro, cronologicamente riconducibile alla creazione del cartello di Medellin e all'inizio dell'ascesa ai vertici della criminalità colombiana e internazionale. Come dice Virginia, Pablo non era certo l'uomo più bello o simpatico che si potesse incontrare, ma l’aura di potere, di assoluta determinazione rappresentò per lei motivo d'interesse per il criminale. Oltre naturalmente ai soldi e ai regali straordinari ricevuti nel corteggiamento. Il regista Fernando León de Aranoa ripercorre l'ascesa e il declino di Escobar senza particolari guizzi, mantenendo una narrazione lineare nell'esposizione e priva di fronzoli nella messa in scena. Javier Bardem, imbolsito e con lo sguardo fisso, rende una prestazione credibile nell'interpretazione del narcotrafficante. Quella di Penelope Cruz, invece, è una prova altalenante, ma comunque capace di trasmettere i drammi personali di una donna in carriera che tocca il paradiso per sprofondare poi nel peggiore dei purgatori. Tentando di descrivere il doppio volto di Escobar, quello di padre di famiglia/amante e di criminale spietato, il film di Fernando León de Aranoa mira al ritratto a tutto tondo, ma si esaurisce in una rappresentazione piuttosto scontata di un personaggio che, specie negli ultimi tempi, è fin troppo presente nella fiction. Se non avete avuto modo di approfondire la storia di questo personaggio in altri modi, Loving Pablo può essere un buon riassunto di una delle pagine più cupe della storia colombiana.