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2 biglietti della lotteria

09/10/2017 11:00

Maurizio Encari

Recensione Film,

2 biglietti della lotteria

Una commedia rumena leggera e surreale

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Tre amici di una piccola cittadina rumena hanno problemi finanziari. Tra chi ha visto fuggire la moglie con un amante italiano e chi sperpera i propri soldi in scommesse sportive, il futuro immediato non si prospetta dei più rosei. Le cose sembrano cambiare quando i nostri vincono la lotteria nazionale, il cui premio è di 6 milioni di euro: peccato che il tagliando fosse all'interno di un marsupio rubato da una coppia di balordi. Ora i tre cercheranno di mettersi sulla tracce dei ladri, arrivando a viaggiare fino alla capitale Bucarest.


Si ride, anche amaramente, in questa divertente commedia che riflette sullo stato sociale della Romania contemporanea; tra degrado, povertà e superstizioni locali. Dalle prostitute d'appartamento alle cartomanti, dalle aspiranti concorrenti di un talent show fino a mariti e compagni gelosi: 2 biglietti della lotteria usa la leggerezza per restituire un bello spaccato di vita del Paese est-europeo, giocando tutte le proprie carte su una comicità certamente semplice ma priva di volgarità di sorta, che rende anche più amabili i tre protagonisti, noti attori di genere in patria.


Proprio la caratterizzazione dei relativi personaggi convince a fondo, denotando una certa cura nella fase di scrittura. L'intero mood del film assume un aspetto e un procedere rassicuranti: se è pur vero che la narrazione va da un punto A a un punto B senza eccessivi scossoni (anche il colpo di scena finale non è del tutto imprevedibile), il numeroso cast di figure secondarie e la piacevole, genuina, frivolezza del racconto rendono i novanta minuti di visione un piacevole scacciapensieri on the road, surreale al punto giusto. Il regista Paul Negoescu - al suo secondo lavoro dietro la macchina da presa dopo l'inedito O luna in Thailanda (2012) - sa come equilibrare i tempi e gli istinti ilari, con gag che evitano una ridondanza esasperata in favore di sequenze centrate e irresistibili: su tutte quelle della macchina bianca o nera, scena cult che si rifà a un cinema amabilmente classico.


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