Nella profonda provincia americana, la piccola Mary Adler si dimostra particolarmente votata alle materie scientifiche, tanto da primeggiare sui compagni di classe. Vista la sua innata vocazione, riceve la possibilità di ottenere una borsa di studio presso un istituto frequentato da coetanei che hanno in comune con lei le medesime doti intellettuali, di molto superiori a quelle degli altri bambini. La zia Mary e il tutore legale Frank si oppongono però a questa scelta. L’uomo, infatti, che ha a sua volta sperimentato una situazione analoga a quella che si prospetta per la bambina, teme che a Mary venga preclusa la possibilità di fare nuove amicizie. Ma Frank ha anche un altro motivo per dissentire da tale scelta, un motivo decisamente più personale: la madre di Mary, Diane, che ha trasmesso alla figlia l’eccezionale intelligenza di cui gode, e che fu a sua volta un’importante matematica, morì quando la bambina aveva solo pochi mesi e da allora Frank le ha sempre fatto da padre. La madre di Frank e la nonna materna di Mary, Evelyn, cercano però in ogni modo di ottenere la custodia legale di Mary. Un episodio particolarmente violento e macabro, rivelerà l’autentica natura di Evelyn: una donna crudele e malvagia. Il tema del bambino che presenta un’eccezionale intelligenza e degli adulti che vogliono sfruttarla, privandolo così della possibilità di vivere un’infanzia normale e serena, è stato ampiamente sfruttato dal cinema americano. Non risultano quindi né nuovi né originali gli argomenti di Gifted - Il dono del talento. Lo sviluppo della trama, con l’inevitabile lieto fine, come anche la caratterizzazione dei personaggi - nonostante le buone prove di Chris Evans e Octavia Spencer non presentano nulla di nuovo e sono ricalcati su stereotipi ormai abusati, che difficilmente possono coinvolgere ed emozionare il pubblico. Senza un vero approfondimento psicologico e un’autentica tensione narrativa, il film perde rapidamente d’interesse e inclina al melodramma, cercando spesso, e coi mezzi più facili, la commozione dello spettatore. Anche le scene della battaglia legale per ottenere la custodia di Mary appaiono prive di sorprese, incapaci di risollevare il film di Marc Webb dalla prevedibilità e dalla mancanza di tensione che l’affliggono. Gifted - Il dono del talento sconta dunque il difetto di trattare temi usurati senza la capacità di vivificarli e di trasformarli in una storia credibile e avvincente per lo spettatore.