Questo Halloween uscirà al cinema la trasposizione del giallo di Agatha Christie È un problema intitolato per il grande schermo Mistero a Crooked House. Con una produzione rigorosamente inglese, il regista Gilles Paquet-Brenner riesce perfettamente a restituire l’atmosfera british che caratterizza questo romanzo ambientato alla fine degli anni ’50: anni di divisioni in classi, ma anche anni di rock ‘n roll. In una casa abitata da varie generazioni della famiglia Leonides, il patriarca Aristides Leonides muore in circostanze sospette. La bella nipote Sophie chiederà l’aiuto del suo ex amante, l’investigatore Charles Hayward (Max Irons) per risolvere un caso apparentemente semplice. Il film di Gilles Paquet-Brenner, co-scritto con l’autore di Downtown Abbey Julian Fellowes, restituisce la solidità del giallo della Christie, trasponendo - come da romanzo - un cerchio che si chiude alla perfezione. Tutti i personaggi sono caratterizzati in maniera interessante, grazie anche a un cast notevole che sostiene la scrittura degli autori (Glenn Close, Gillian Anderson, Amanda Abbington, Julian Sands). Conosciamo uno a uno i membri della famiglia Leonides, man mano che Charles si aggira per la casa a interrogarli. Come i personaggi, anche le stanze in cui si trovano sono ben caratterizzate: ognuna è arredata in linea con la natura della persona che la abita, e tutte sono accomunate da una leggera distorsione, data dall’uso di grandangoli e scelte di inquadrature poco convenzionali, tanto da far risultare infine la casa effettivamente crooked, storta. Forse proprio per le qualità intriganti di ognuno degli abitanti, ci dispiace vedere il film concludersi così presto senza aver potuto approfondire ulteriormente la loro conoscenza e senza aver visto, spinte a ulteriori limiti, le dinamiche familiari che tanto interessavano la Christie. Anche la relazione tra Sophie e Charles viene chiarita solamente in pochi flashback, senza però che il loro legame ci appassioni tanto da dimenticare che stiamo guardando un giallo. Giallo, sì, e non thriller. Le scene di suspance sono infatti rare o quasi assenti, esattamente come traspare dalla scrittura di Agatha Christie nella quasi totalità dei suoi polizieschi. Non ci resta adesso che aspettare dicembre per vedere come invece Kenneth Branagh avrà affrontato la sfida di restituire sul grande schermo un altro dei più celebri romanzi dell’autrice, {a href='https://www.silenzioinsala.com/4284/assassinio-sullorient-express/scheda-film'}Assassinio sull’Orient Express{/a}.