La bellissima campagna cremasca accerchia la villa in cui Elio (Timothée Chalamet) è confinato, in attesa che l'estate finisca. Ancor più degli amici e della famiglia, a tenergli compagnia sono i suoi hobby principali: ed ecco che le assolate giornate senza dubbio scorrono, tra sonate al pianoforte e letture di libri. Lente, ma scorrono.
Come ogni anno suo padre (Michael Stuhlbarg), docente di università, ha invitato un alunno a trascorrere con la famiglia le vacanze estive: Oliver (Armie Hammer), ventiquattro anni, americano, ha qualcosa che conquista il giovanissimo Elio, e che gli farà scoprire, passo dopo passo, i primi piaceri e il primo amore.
Tratto dall'omonimo romanzo di André Aciman, Chiamami col tuo nome era un progetto in cantiere già nel 2007, quando ancora si pensava a Luca Guadagnino come location manager e a James Ivory come regista del film. Quest'ultimo, invece, ne ha adattato la sceneggiatura, e il regista di A Bigger Splash si è ritrovato dietro la macchina da presa di un film che, tra cambi di programma, registi e attori che lo hanno abbandonato, di peripezie ne ha attraversate.
Quasi commuove invece cosa è diventato questo Chiamami col tuo nome, che punta dritto al cuore e lo conquista con spiazzante, commovente semplicità.
Perché sì, non c'è nulla di fondamentalmente nuovo in un cinema in cui tutto è già stato detto: persone dello stesso sesso si sono già amate sul grande schermo; per non parlare delle immancabili atmosfere intrise del cinema di Jacques Deray (La Piscine aveva già ispirato il precedente, e altrettanto internazionale, A Bigger Splash), che qui persistono, sottolineando quei riti sociali, tanto cari a Luca Guadagnino, di famiglie borghesi che si danno all'ozio più spietato sotto il sole cocente che inonda le loro ville. Ciò che invece è nuovo, e che colpisce, di Chiamami col tuo nome - sia pure per merito di un inappuntabile testo di partenza - è che l'amore fra Elio e Oliver non serve a far passare e supportare una causa di diritti, un messaggio che oltrepassi quello intrinseco alla storia stessa.
La magia che accade fra queste due persone, che si scoprono piano e giorno dopo giorno, timidamente, di nascosto dagli occhi di tutti, non viene sciupata, mercificata o sfruttata per trattare di problemi esistenti nel mondo reale, al di là dello schermo.
Mai si etichetta, mai si pone alcun quesito sul dover o non dover insegnare qualcosa a chi non può sapere. Se c'è qualche fine per il quale il caloroso schiudersi di un primo sentimento viene utilizzato è nient'altro che la crescita personale attraverso la scoperta di una sessualità inesplorata, procrastinata, cui nessuno (eterosessuali e omosessuali) può sottrarsi. Chiamami col tuo nome parla a tutti, e si sofferma sulle carezze, sui baci, sulle mani che scivolano su altre mani; poi su corpi che si toccano, e sui turbamenti interiori, sui desideri incomprensibili ancor prima che inconfessabili, sugli sconvolgimenti, sulle piccole trasformazioni, sui piaceri che anticipano i dolori e quelli che li seguono, sui dubbi, sui timori; sulla piccola gigantesca catastrofe di minuti e ore che non torneranno più, su un futuro che non si conosce, su un presente che si vuole cristallizzare per sempre, facendo tutto il possibile per salvarne ogni dettaglio, ogni volto, ogni parola sussurrata. Prima che si disperda per sempre, quando si cresce e si diventa adulti.
Genere: drammatico, sentimentale
Titolo originale: Call Me by Your Name
Paese/Anno: Francia/Italia/USA, 2017
Regia: Luca Guadagnino
Sceneggiatura: James Ivory, Luca Guadagnino, Walter Fasano
Fotografia: Sayombhu Mukdeeprom
Montaggio: Walter Fasano
Interpreti: Amira Casar, Antonio Rimoldi, Armie Hammer, Elena Bucci, Esther Garrel, Marco Sgrosso, Michael Stuhlbarg, Timothée Chalamet, Vanda Capriolo, Victoire Du Bois
Produzione: Cinéfacture RT Features, FrenesyLa Film Company, M.Y.R.A. Entertainment, Mibac-Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Water's End Productions
Distribuzione: Sony Pictures
Durata: 130'
Data di uscita: 25/01/2018