Matteo Vicino, dopo Young europe e Outing - fidanzati per sbaglio, realizza Lovers: il film racconta l'amore giovanile in tutte le sue sfaccettature; non stiamo parlando di pura e sincera passione adolescenziale, ma dell’evoluzione del sentimento nell’età adulta. In quel limbo che dovrebbe rappresentare la maturità emotiva, ma che presta ancora il fianco a capovolgimenti di fronte e ribaltamenti affettivi. Possiamo dire senza indugio che Vicino pone l’accento sui cosiddetti “affetti collaterali”, vale a dire quelle suggestioni e quei meccanismi che, spesso, complicano o ravvivano il rapporto di coppia: tutto è affidato ad Andrea, Giulia, Federico e Dafne. Protagonisti di storie differenti che finiscono per incrociarsi e rimettere ogni cosa in discussione, priorità ed emozioni specialmente. Lovers si distacca dalla concezione tradizionale dell’amore, rifugge il concetto di "normalità" per condurci sulle montagne russe del sentimento. Il ritmo del film è piuttosto lento, proprio per farci immergere in quelle che sono le sfumature di ogni rapporto. Lovers ricorda un po' La verità è che non gli piaci abbastanza, ma qui si ride meno e si riflette di più. E principalmente si ridistribuiscono i rapporti sociali e sentimentali all’interno della coppia: come ci si relaziona in questi tempi dove l’amore sembra un lusso che non tutti possono permettersi? Sarà solo una questione d’intenti e intenzioni, oppure stiamo andando verso una società incattivita di per sé che fatica a prendere impegni a lungo termine? Queste domande Matteo Vicino le pone indirettamente attraverso le metamorfosi dei vari interpreti. Si ha sempre l’impressione di trovarsi all’interno di un’atmosfera straniante e surreale che altro non è se non un perenne patema d’animo che lo spettatore affronta passo dopo passo, con momenti di trasporto alternati a sprazzi di sagacia e ironia. Quattro situazioni tipo raccontano l'amore, con otto caratteri variopinti che dovrebbero cogliere gli stilemi e i paradigmi delle relazioni odierne. Lovers affronta il coinvolgimento amoroso come un rapporto fatto di promesse non mantenute ed eccessivi compromessi che non sempre siamo disposti ad affrontare. Ogniqualvolta ci troviamo coinvolti in una relazione coltiviamo l’irrefrenabile impulso di scappare per non dover competere con le conseguenze della felicità: e allora, esiste davvero o resta un’illusione? Toccando queste corde, Vicino ricompone stratagemmi e artifizi per convincerci – o convincersi – che i buoni sentimenti siano al di là dei reciproci timori. Al pari della vertigine che proviamo al cospetto di un grattacielo: Matteo Vicino, in questa “scalata”, ci prende per mano col fine di ricomporre l’assunto che l’eterno amore non esista. Tuttavia, può esistere chi è tenace a tal punto da ricercarlo comunque con i pregi e difetti che implica. Non solo nel privato. Lovers è l’avanguardia del romanticismo, dove le smancerie hanno lasciato il posto al pragmatismo e alla lucidità.