Giovanni Passamonte è un vecchio, grande scrittore. Personaggio ingombrante, cinico ed egocentrico, con un passato da viveur e figli sparsi in tutto il mondo, viene insignito del Premio Nobel. Per giungere a ritirare l’importante riconoscimento, parte in macchina alla volta di Stoccolma insieme al fido segretario Rinaldo e ai figli: Oreste,cinquantenne squattrinato e ignorante, gestore di una palestra che sta per fallire, e Lucrezia, una blogger un po’ inacidita e con illusorie ambizioni di scrittrice. Nel lungo viaggio, che attraverserà mezza Europa, i quattro entreranno in contatto con vari altri personaggi e arriveranno a mettere a nudo le proprie vite, scoprendo aspetti sconosciuti spesso anche a se stessi. Il Premio, regia di Alessandro Gassman (che nel film interpreta Oreste), è una bella commedia italiana strutturata come un on the road. Si avvale della grande interpretazione di Gigi Proietti, che dà vita a un personaggio intenso, quello di Giovanni Passamonte, ispirato esplicitamente alla figura di Vittorio Gassman, padre del regista. Tutto il film infatti, pur essendo una storia inventata, riporta al grande mattatore del cinema e del teatro italiano. Alessandro Gassman ha voluto in questo modo ricordare il padre, riuscendo a realizzare una pellicola che strappa il sorriso ma allo stesso tempo immalinconisce e commuove. Proietti, che ha sempre centellinato le sue interpretazioni cinematografiche, riesce qui a infondere al suo personaggio intensità e leggerezza, ricordando in parecchie situazioni il suo vecchio amico Vittorio Gassman. Il Premio che, come tiene a precisare il regista, non è un film biografico sul padre - anche se molti episodi del film sono realmente accaduti - si avvale di un cast di attori che si calano ottimamente nella parte. Oltre ai già citati, Rocco Papaleo che interpreta il fedelissimo segretario Rinaldo e Anna Foglietta nelle vesti di Lucrezia, la figlia blogger. Molto bravi anche gli attori comprimari, fra cui un’anziana ma sempre affascinante Erica Blanc. Al tutto si aggiunge una sceneggiatura ben equilibrata scritta dallo stesso regista insieme a Walter Lupo e Massimiliano Bruno. Completa la bella e particolare colonna sonora realizzata da Marco Zitelli, Matilda De Angelis e Maurizio Filardo, i primi due impegnati nel film anche come attori.