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Io sono Bruce Lee

09/03/2018 12:00

Emanuela Di Matteo

Recensione Film,

Io sono Bruce Lee

Io sono Bruce Lee, un ritratto agiografico di un mito

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Bruce Lee nacque nella China Town di San Francisco da padre cinese e madre di origine euroasiatica e fino all'età di diciotto anni visse a Hong Kong, trascorrendo l’adolescenza fra varie gang, per poi ritornare a San Francisco. Non aveva una profonda conoscenza del Thai Che, ma studiò con assiduità il Kung Fu, attratto da qualsiasi disciplina del combattimento, incluso il pugilato. Queste premesse non bastano da sole a comprendere come quest’uomo possa essere diventato il mito assoluto delle arti marziali, affascinando e travolgendo masse di persone di nazionalità diverse, divenendo un simbolo universale di forza fisica e morale. Fu regista, attore, filosofo, sceneggiatore e produttore, ma, soprattutto, fu Bruce Lee: dotato di una personalità carismatica e di una tenacia e fiducia in se stesso fuori dal comune.


Tutto questo si evince con efficacia dal documentario, decisamente agiografico, del 2012 a lui dedicato Io sono Bruce Lee, girato dal regista Pete McCormack. Vi sono filmati rari, alcuni dei quali si credevano persi e interviste a vari personaggi che parlano di lui, e ne descrivono vicissitudini e tratti caratteriali. Parlano soprattutto la moglie, Linda Lee Cadwell e la figlia Shannon; l'istruttore di JKD e amico di Bruce, Dan Inosanto e la figlia Diana Lee Inosanto. Ma anche il campione del mondo di kickboxer Robert Wall; l'ex studente di JKD di Bruce, Richard Bustillo; gli attori Mickey Rourke e Ed O'Neill, la superstar dell'NBA Kobe Bryant, Taboo dei The Black Eyed Peas, e tanti altri.


«Siate voi stessi, non cercate di copiare personaggi di successo o famosi, la vostra forza sta nell’esprimere voi stessi», era solito affermare Bruce Lee. Questa filosofia, che inneggia a realizzare la propria personalità e proclama il desiderio di vivere con pienezza la propria vita ogni momento, cercando di perseguire, senza mai arrendersi, i propri progetti e desideri, è alla base della figura dell’uomo straordinario che emerge dalle voci di chi lo ha conosciuto, e lo racconta.


Paragonato a Malcom X e ad altri grandi uomini che hanno cambiato la storia, Bruce Lee divenne simbolo di tutti gli oppressi, i discriminati, gli sfavoriti in partenza dalla sorte, coloro che hanno fatto della loro diversità un punto di forza. Infatti l’America degli anni in cui si muoveva Bruce Lee era fortemente razzista nei confronti di neri e asiatici (ancora oggi non esiste un solo divo internazionale asiatico del calibro di Bruce Lee) e molti dei suoi progetti artistici naufragarono per questo motivo. Bruce Lee era inorridito dal fatto che gli orientali, nelle produzione hollywoodiane, venissero rappresentati da attori caucasici truccati, corrispondendo a tutti i pregiudizi e gli stereotipi sui popoli orientali; desiderava mostrare al mondo la dignità e la bellezza delle arti marziali ma anche l’immenso potenziale che ognuno è in grado di esprimere quando prende in mano le redini della propria vita.


E quando Bruce Lee combatte, un’aura di magia e misticismo pervade lo schermo: perché si assiste a qualcosa di straordinario, a un uomo che continuamente travalica i limiti del possibile richiesti al suo fisico e alla sua forza di volontà, capace di trasformare una lotta in un capolavoro artistico.


Io sono Bruce Lee contribuisce a rinverdire e rafforzare la leggenda, e le parole che diventano grandi scritte sullo schermo testimoniano questa intenzione, rendendo il documentario adatto anche a bambini ed adolescenti alla ricerca di un esempio e un mito positivo, in un'era pressochè priva di tali figure. Tra le tante produzioni che hanno riguardato Bruce Lee, non si può dimenticare Dragon - La storia di Bruce Lee, un film biografico del 1993, diretto da Rob Cohen, che fa esplicito riferimento alla leggenda della maledizione che graverebbe sulla famiglia di Lee (Il figlio Brandon Lee morì in circostanze inquietanti durante la lavorazione de Il Corvo) e alla morte prematura, a soli 32 anni, dello stesso Bruce, tutt’ora avvolta dal mistero.


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