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Quanto Basta

30/03/2018 10:00

Samantha Ruboni

Recensione Film,

Quanto Basta

Una commedia intelligente che mette il buon umore

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Arturo (Vinicio Marchioni) è uno chef stellato che, a causa di una rissa – e dal suo carattere irascibile-, deve finire di scontare la sua pena ai servizi sociali: nel centro in cui lavora Anna (Valeria Solarino) si occuperà delle lezioni di cucina. Alla lezione parteciperà anche Guido (Luigi Fedele), un ragazzo con la sindrome di Asperger che da subito si fa notare per il suo talento in cucina. Determinato, Guido riuscirà a partecipare a un talent show culinario e a portare con sé in questa avventura il burbero Arturo.


Commedia dai buoni sentimenti, Quanto basta ci fa ben sperare sul futuro del cinema italiano e nello specifico della commedia (viste le ultime prove non molto invitanti). È una storia semplice, che vuole unire due reietti della società - un ex carcerato critico e burbero e un ragazzo con disabilità - nella comune passione per la cucina, elemento conviviale e unificante della cultura italiana, permettendo loro di realizzare sogni e desideri altrimenti impossibili da raggiungere. La cucina è raccontata sia nella sua natura più intima e familiare (lo spaghetto perfetto ha più successo di sperimentazioni azzardate) sia nella veste mediatica del talent show. Il tutto viene legato da una comicità semplice, intelligente e non fastidiosa. Nell'approccio di Arturo nei confronti di Guido che non ci sarà mai pietà, ma un rapporto alla pari e senza filtri. Al tempo stesso Guido permette ad Arturo di comprendere le sue priorità di vita. I due partono insieme verso la Toscana, a bordo di un bolide sgangherato: il viaggio più lungo mai fatto da Guido da solo, o per lo meno in compagnia di qualcuno che non siano i suoi genitori. Questo road trip permette ai due di scoprirsi e di lasciare così alle spalle tutte le loro paure e gabbie mentali. Ma non solo: permetterà a Guido di diventare indipendente e allo stesso Arturo di togliersi la maschera per trovare perfino l'amore, in un momento inaspettato e inconsueto. Quarto lungometraggio di Francesco Felaschi e seconda pellicola del regista dedicata a protagonisti con disturbi psichici (Emma sono io, 2003), Quanto basta riesce a trattare una tematica spigolosa e difficile in maniera fresca e innovativa. La sceneggiatura è leggera ma ben stratificata. Gli attori rendono al meglio i personaggi: sopratutto Luigi Fedele fa del personaggio di Guido, sicuramente difficile e impegnativo, un'interpretazione ottima.


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