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The Confirmation

06/05/2018 10:00

Emanuela Di Matteo

Recensione Film,

The Confirmation

La formazione morale di un bambino e quella di un padre

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The Confirmation è stato paragonato a Ladri di Biciclette, col quale in realtà ha solo in comune il pretesto: il furto di un oggetto di lavoro prezioso per una famiglia in difficoltà economiche. Da qui nasce una storia che, nel caso del capolavoro neorealista, è denuncia sociale, nel caso del film di Bob Nelson, diventa una commedia agrodolce americana.


Un padre divorziato, carpentiere alla ricerca di un lavoro e con problemi di alcolismo, deve trascorrere un fine settimana col figlio di otto anni, mentre ex moglie (Maria Bello) e nuovo fidanzato si recano a un corso prematrimoniale fuori città. La semplicità del racconto è impreziosita dall’ottima sceneggiatura, anch’essa opera del regista. Il bambino protagonista, Anthony (Jaeden Lieberher), la cui madre e patrigno hanno trovato una risposta nella fervente adesione alla religione cattolica, nelle prime inquadrature del film, non ha nessun peccato da confessare a un prete. Ma solo un paio di giorni insieme allo stropicciato papà (Clive Owen), e alle sue poche certezze, basteranno per infrangere quasi tutti i comandamenti. Il sofferente e umanissimo genitore, ce la mette tutta per essere un padre decente, ma le sventure sono dietro l’angolo. Circondato da amici e nemici improbabili e patetici (uno fra tutti: Patton Oswalt), coinvolto suo malgrado in situazioni grottesche e sfortunate, l’uomo scoprirà nel bambino, inizialmente sconosciuto, un compagno, un alleato e finalmente, un figlio.


Questa commedia della classe operaia, profondamente americana nello spirito e nelle ambientazioni, dopo un avvio in sordina, ci conduce lungo il sentiero dei sentimenti, con indulgenza e rispetto, attingendo anche alle esperienze autobiografiche del regista. Debutto più che convincente alla regia di Bob Nelson, che porta già con sè il bagaglio di scrittore e sceneggiatore da nomination all’Oscar, The Confirmation, minimalista, coinvolgente e divertente nonostante il contesto tutt’altro che spensierato, è la formazione morale di un bambino e quella di un padre, che con le sue imperfezioni, riesce ad insegnare al figlio che ci sono molte sfumature nelle scelte morali della vita.


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