Cathy's Curse”(Maledetto sortilegio) parla di una ragazzina e di suo padre che muore diversi anni prima, in un incidente d'auto durante i titoli di testa. Il fratello della ragazza (che ora è cresciuto e lavora per un’impresa di costruzioni) ritorna, dopo tanto tempo, alla casa di famiglia con moglie e figlia, Cathy. Cathy trova una bambola appartenente alla bambina e diventa posseduta. Il naufragio e la devastazione del nucleo famigliare possono da qui avere inizio, così come il linguaggio sporco della piccola Cathy; in originale ben oltre le barriere del buon gusto, come invece imposto dal doppiaggio italiano del 1978, il quale è stato per la prima volta salvaguardato nell’edizione in dvd Shockproof, che ha da poco e per la prima volta riesumato il film in digitale nel nostro paese. Film firmato dal regista francese Eddy Matalon, nella sua prima esperienza in Canada grazie alle facilitazioni fiscali in atto per le co-produzioni del periodo, è un omaggio a “L’Esorcista” nel solco della Canuexploitation settantesca, la quale produceva tantissimi horror e thriller, maggiormente facili da assicurare ad una distribuzione data la richiesta sempre più montante . “Cathy’s Curse” non è certo il migliore risultato del filone esorcistico allora in voga, ma è comunque molto piacevole da poter finalmente vedere in una copia di tutto rispetto, da un master 2K pulitissimo e mai utilizzato prima, proveniente direttamente dagli archivi del Canadian Film Institute. Precedentemente, era difatti disponibile all’estero praticamente solo in diverse copie “bootleg”, che non permettevano un “upgrade” apprezzabile rispetto neppure alla vecchia vhs Easy Video/Futurama La protagonista è dunque questa bambina, Cathy, che ha tramite la sua possessione il potere di uccidere mentalmente le persone. Gli effetti speciali di trucco sul suo viso però, per evidenti e strettissimi limiti di budget, fanno capolino solo nel finale. Sono presenti le voci della possessione, che ovviamente dovrebbero creare la tensione, anche se spesso risultano solo un po’ stupide. Il film riesce comunque a creare il proprio ritmo e un’atmosfera strutturata seppure come detto, con pochissimi soldi. Sfortunatamente, la “bizzarria” di alcune scene è spesso un’arma a doppio taglio. "Puttana! Grassa puttana! " gridato da Cathy nelle versione originale è però fantastico. Il divertimento evidente sul volto della bambina Randi Lee (intervista nel dvd Shockproof adesso quarant’anni dopo letteralmente irriconoscibile, assieme alla madre Joyce, assunta come “costumista” nel film) che urla con accanto il vecchio ubriaco dalla grossa barba, fa divertire. D'altra parte, la mancanza di qualsiasi tipo di altra stimolazione per lo spettatore, beh ... Significa solo che si faccia affidamento su alcuni elementi scenici, tra l’altro molto “poveri”, piuttosto che sullo slancio o sulla trama. E nell’insieme è tutto davvero un po’ troppo blando. Soprattutto diventa farraginoso quando si inizia a pensare, "Come mai il padre interpretato da Alan Scarfe non riesce a mettere insieme il fatto che la figlia non è più lei, sua moglie sta diventando mentalmente sempre più instabile, e soprattutto, che le persone d’intorno continuano a morire?" Certo, si è sempre letto in libri come “Pet Sematary- Cimitero vivente” che anche le case stregate hanno un abbastanza trafficato andirivieni di inquilini, Ma se nel libro di King questa cosa ha funzionato, nel film di Matalon non si riesce davvero a comprendere perché una persona sana di mente si trasferisca lì con moglie e bambina. E di solito questa è una cosa che raramente si pensa di fronte a film di questo filone, normalmente, ci si lascia soltanto trasportare dal film, sospendendo l’incredulità. Se lo si sta pensando, significa soltanto che è davvero troppo evidente. Il Canada come anche il suo cinema di genere degli anni settanta e ottanta, mi è sempre piaciuto molto, a partire naturalmente dall’ambientazione. L’evidente “diversità” e specificità anche del suo cinema, ovvero quando si sale cinematograficamente, a nord del confine degli Stati Uniti. La “stranezza” canadese è più sottile della “stranezza” messicana, ma non bisogna lasciare che la mancanza di wrestler mascherati scoraggi. Ancora una volta, facendo punto sul film la mente va alla deriva verso altri approdi. Basti dire che “Cathy's Curse” non è un qualcosa a cui ero mai tornato dalla lontana vhs Futurama, circa nel 1989. Ma come detto, grazie al dvd pubblicato dalla nuova etichetta di Michele De Angelis, la Shockproof, adesso si può. L'ambientazione e alcuni singoli momenti sono belli. È un film che è più divertente da guardare che a cui pensare. Quindi, questo significa forse che anche se lo si debba vedere una volta e poi rilasciarlo lì, il dvd appena uscito è il miglior modo per fruirlo in un’edizione che rende finalmente giustizia e merito alla bella fotografia, e contenente tra gli altri extra un’intervista di 20’ a Eddy Matalon oggi ultraottantenne, ma sempre entusiasta per quello che era il cinema di genere come si faceva una volta, scevro dalle troppe distrazioni in funzione degli effetti speciali digitali, le esplosioni, i grattacieli che crollano, le masse che fuggono, ecc. “Cathy’s Curse” è un film di possessione dagli evidenti legami con “L’Esorcista”, e non è così male come magari si è detto per anni, anche se certamente non è il contemporaneo “Audrey Rose” (1977) di Robert Wise. Vederlo in un double bill con “Ruby”( 1977) di Curtis Harrington, sarebbe quanto mai appropriato.