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Non sono un uomo facile

20/06/2018 10:00

Antonella Sugameli

Recensione Film,

Non sono un uomo facile

Damien, narciso impenitente, piomba in un nuovo mondo dominato dal potere femminile

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Damien (Vincent Elbaz) è un uomo che conosce molto bene l’arte della seduzione. Ingegnere brillante e di successo, ammalia con sagacia e un pizzico di spregiudicatezza le donne, che docilmente si arrendono al suo fascino. Le continue vittorie in ambito sessuale lo rendono sempre più forte e dominatore, maschilista e narcisista. Ma ecco che, dopo un trauma cranico per Damien le cose cambiano: si sveglia in un universo parallelo in cui sono le donne a esercitare il potere con la stessa fermezza intransigente degli uomini e una sete di dominio che si estende anche alla sfera sessuale. Dove non sono ammessi “no”. Damien si sconterà così con Alexandra (Marie-Sophie Ferdane), autrice di successo e suo alter ego al femminile. Alexandra flirterà con Damien, come Damien ha sempre fatto con tutte le sue donne, peccato che nel gioco della seduzione le strategie vengano stravolte quando l’amore fa scacco matto.


In un nuovo mondo dominato dal potere femminile, Damien, narciso impenitente, è non solo escluso ma anche vilipeso; diventa l’oggetto del desidero e strumentalizzato al piacere femminile. Ha perso lo smalto di cacciatore e gusto nel vestire; al contrario Alexandra, suo alter ego, indossa abiti maschili: uno stravolgimento di ruolo che impatta già a livello visivo. Se nella prima parte del film è Damien “l’uomo difficile”, nel secondo tempo la definizione potrebbe tranquillamente adattarsi all’affascinante interprete femminile. Collezionista di uomini, editrice di successo, abile manipolatrice e appassionata di automobili: chi è Alexandra, un uomo mancato o una donna dal terribile fascino maschile? Quando i due si incontrano sono subito scintille, finché Alexandra non vede in Damien un nuovo stimolo per il suo prossimo romanzo noir. La storia del libro si mescola a quella reale e i contorni si sfumano.


La regista, attrice e sceneggiatrice francese Eléonore Pourriat non è nuova al tema di genere: aveva già sovvertito i cliché nel cortometraggio Majorité Opprimée, diffuso su YouTube con sottotitoli in inglese e discreto successo sui social. Nel 2018 esce in anteprima su Netflix Non sono un uomo facile che riprende le tematiche care alla regista, sfiorate nel cortometraggio e ampliate in un film intriso di glamour e di sensualità, che rimanda lo spettatore a un altro suo progetto video, Non solo un pezzo di carne, un lavoro di denuncia sociale per il web BuzzFeed, centrato sul ruolo della donna in ambito pubblicitario.


In Non sono un uomo facile dominano le immagini patinate da copertina di moda. Si respira il cinema francese tra sensualità, poesia, fine umorismo, sagacia, invettive pungenti e intelligenti. L’idea su cui poggia la trama ha dell’originale e anche i protagonisti sono adatti, peccato che il tutto si perda in un finale di “denuncia sociale” che delude le premesse e non arriva a concludere il discorso iniziato dall’autrice.


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