
Prescott, Arizona, è una delle tante cittadine della sterminata provincia americana, ma si è distinta nella storia per essere stata la sede del primo gruppo municipale di Hotshots, pompieri in prima linea nel combattere il fuoco nei boschi. L’unità in questione, i Granite Mountain Hotshots, sono rimasti purtroppo celebri anche a causa dell’incendio di Yarnell Hill, la più grande tragedia della storia dei pompieri americani dall’11 settembre in poi, che costò la vita a 19 dei 20 membri. Joseph Kosinski dirige la storia di questi 20 uomini come una sorta di war movie moderno, capace di rendere onore alla memoria degli Hotshots senza necessariamente diventare troppo agiografico. È un dato di fatto: squadre che nascono, si allenano e vivono per compiere missioni pericolose sviluppano uno spirito di corpo straordinario; ma se da una parte questo è ammirevole e invidiabile, dall’altro comporta una serie di difficoltà con il “mondo esterno”, che arriva a coinvolgere le stesse famiglie dei membri del team. Ne è decisamente consapevole, fra gli altri, Amanda (Jennifer Connelly), moglie di Eric Marsh (Josh Brolin), leader e fondatore di quelli che nel corso del film diventeranno i Granite Mountain’s Hotshots, ma che all’inizio della pellicola sono “solo” pompieri di seconda linea. Joseph Kosinski sceglie di seguire l’evoluzione di questa squadra di pompieri mettendola in parallelo con quella del fondatore e dell’ultima recluta, Brendan “Donut” McDonough (Miles Teller), presentato all’inizio come uno scavezzacollo strafatto e ubriacone, costretto a crescere in fretta da una inaspettata gravidanza. Il rapporto fra Eric e Amanda, come anche la relazione fra Brendan, la squadra e la sua nuova situazione di padre, hanno una parte molto rilevante del film: umanizzano i protagonisti invece di descriverli solo come eroi, li rendono persone reali. La frustrazione di Amanda per un marito che ama la sua squadra come una famiglia, ma non intende darle un figlio; Brendan terrorizzato dall'essere padre, ma non da un incendio incontrollato; la sicurezza di trovare nei propri compagni un appoggio per le difficolta della vita quotidiana, così come di fronte alle fiamme: sono temi umani raccontati al pari dell’attività lavorativa di un gruppo di persone dedite alla salvaguardia del patrimonio boschivo e umano degli Stati Uniti Occidentali. Questa commistione fra quotidianità straordinaria e straordinarietà nel quotidiano convince e appassiona lo spettatore, portandolo a empatizzare con i protagonisti e a partecipare ai successi e alle difficoltà, fino a un epilogo tragico quanto annunciato. La sofferenza di chi resta è palpabile, il senso di colpa di chi è sopravvissuto comprensibile e ingiustificato.