
Abile narratore, il regista Asghar Farhadi ci introduce alla storia che vuole raccontare attraverso la bellezza di immagini evocative ed enigmatiche: antiche torri dalle vetrate rotte, dai quali entrano colombi e una mano guantata che ritaglia articoli su una bambina rapita e poi uccisa. Con lo stato d’animo di un dramma incombente, assistiamo al ritorno di Laura (Penelope Cruz) che lascia Buenos Aires accompagnata dai due figli, per andare nel paesino spagnolo che l'ha vista nascere, in vista del matrimonio della sorella. L’atmosfera familiare è gioiosa e piena di affetti ritrovati, feste, brindisi, scherzi e nulla di brutto sembra possa mai accadere. Eppure, sta per succedere. La figlia adolescente di Laura, Irene (Carla Campra) è sfrenata, bella e piena di vita. Qualcuno la rapisce proprio nel bel mezzo dei festeggiamenti per il matrimonio della zia, nella casa dei suoi parenti, durante un breve black out, preparato ad arte. Disperata e annullata dal dolore, Laura chiede aiuto all'amico di infanzia Paco (Javier Bardem), suo grande amore del passato. Ma dal passato, molte cose rimaste nascoste saranno destinate a tornare. L'alternarsi, fisico e metaforico di una luce calda, quasi abbagliante, e di un'oscurità repentina, incatenano lo spettatore al film, senza dargli tregua: la luce di un piccolo paesino spagnolo, dove tutti si conoscono e hanno relazioni quasi familiari, dove i bambini scorrazzano indisturbati per le strade, e l'improvviso calare della notte, con l'orrore di storie passate, rapimenti e uccisioni. Tutti lo sanno è un melodramma a tinte fosche completamente coinvolgente, sceneggiato alla perfezione, che si avvale della potente fotografia del celebre José Luis Alcaine e delle performance d'alta classe non solo di Cruz e Bardem, ma anche dell'attore argentino Ricardo Darin, che interpreta il marito di Laura, tornato di fretta non appena saputo del rapimento della figlia, anch'egli custode di misteri e segreti. Tutti lo sanno è stato scelto come come film d'apertura della 71ª edizione del Festival di Cannes, ed è la terza volta che Asghar Farhadi concorre alla Palma d'Oro, oltre ad aver vinto l'Oscar per due volte. D'altra parte la capacità del regista di mettere in scena un dramma credibile e serrato si accompagna a una sensibilità raffinata nello studio delle ambiguità nelle relazioni umane. Difficile incasellare Tutti lo sanno in un solo genere: un po' thriller, un po' commedia e dramma di famiglia, esordisce con indizi da film del terrore e finisce con una moglie che ricerca la confidenza del marito per rivelargli un nuovo segreto. Per Farhadi è nella quotidianità che si nascondono i più cupi drammi dell'esistenza.