
Nathalie (Karin Viard) è una donna sulla cinquantina con una vita sotto controllo, una donna arrivata e realizzata: ha un lavoro che le piace, una figlia a cui badare, un divorzio oramai alle spalle e sembra serena. Ma al 18esimo anno della figlia qualcosa cambia. Una molla scatta e Nathalie improvvisamente diventa insofferente a tutto e a tutti. Neppure l’inizio di un nuovo amore riuscirà a calmarla. Cosa le sarà successo? Il complicato mondo di Nathalie vuole essere una commedia introspettiva, che ci permette di entrare in un mondo raramente analizzato e molto complicato: quello di una donna sulla soglia della menopausa. Un momento importante e complicato, fisicamente ma soprattutto psicologicamente. Si cambia, e il cambiamento porta sempre a una crisi. Il film è il ritratto di una donna che si ritrova a dover affrontare a pugni la vita, a riprendere le redini delle relazioni, smontandole. Solo distruggendo di può ricostruire, ed è proprio ciò che Nathalie fa. In un momento in cui pensa di non aver nulla da perdere, scopre come sia facile distruggere quello che è il suo mondo. Solo con pochi gesti, parole e atteggiamenti, dei quali nemmeno lei si rende conto e che nemmeno riesce a giustificare. Non solo le signore mature ma anche i più giovani possono immedesimarsi nella vicenda del film, che ricostruisce un momento della vita femminile in cui tutti i legami sembrano spezzarsi inevitabilmente. Il complicato mondo di Nathalie mette in evidenza anche il rapporto madre-figlia, egregiamente illustrato con empatia e realtà in tutte le varie, strane e diverse fasi che compongono questa speciale relazione tra due donne. Una commedia intelligente, dove l'interpretazione di Karin Viard funziona al punto giusto da permetterci di percepire tutti i sentimenti e le sensazioni in continuo cambiamento che Nathalie prova sulla sua pelle. I registi, David Foenkinos e Stèphane Foenkinos, sono una speranza per il futuro della commedia di qualità che spesso di questi ultimi tempi ha nazionalità francese.