Quando un mito del cinema annuncia la chiusura della propria carriera, l’ultima pellicola che interpreta dovrebbe avere la capacità di farci viaggiare nel tempo e di ripercorrere l’evoluzione professionale dell’attore che, in teoria, non vedremo più sul grande schermo. The Old Man & The Gun, di David Lowery, per l’occasione regista e sceneggiatore, riesce nell’intento di celebrare il suo protagonista, componendo una pellicola elegante e pacata, che sa raccontare un’epoca e un modo di vivere. Ripercorre le gesta del ladro-gentiluomo Forrest Tucker e trova il modo di riproporre anche i tanti volti di Robert Redford. Siamo nel 1981, Forrest Tucker è un settantaquattrenne del sud degli Stati Uniti e per vivere…rapina banche. Non si tratta di rapine violente o particolarmente elaborate, lo stile di Tucker è piuttosto cortese e affabile: la minaccia dell’uso di una pistola è accennata, non sbandierata, il tono della conversazione è cordiale, i ringraziamenti a fine “lavoro” d’obbligo. Il furto avviene rapidamente e senza chiasso, tanto che in un’occasione è presente anche il detective John Hunt (Casey Affleck) con i figli, ma nessuno si accorge di niente. Proprio Hunt, colpito dalle modalità della rapina, si mette in testa di arrestare l’attempato criminale, scoprendo una sorprendente carriera iniziata da bambino e mai interrotta, un’avvincente storia di arresti ed evasioni, condotta sempre col sorriso sulle labbra. Il fascino del sorriso e dell’eloquenza di Tucker fa breccia anche nel cuore di una bella vedova (Sissy Spacek), convenientemente “rimorchiata” nel corso della fuga da uno dei colpi, innescando un romantico e delicato corteggiamento che, come un po’ tutto il film, sa di genuino e di altri tempi. Nell’essere un fuorilegge, Tucker ha etica e savoir-faire; quando opera da solo e quando è accompagnato da due altrettanto anziani colleghi, cui danno corpo e spirito Danny Glover e Tom Waits. Nel raccontare una storia che si svolge all’inizio degli anni ’80, ma ha continui rimandi a passati più o meno prossimi, Lowery adotta fotografia e stile anni ’70, connotandola con un registro rilassato ma non privo di ritmo, che gioca con i dialoghi e costruisce situazioni divertenti ed emozionanti con poco, forte anche dell’ottima performance degli interpreti e di un sapiente uso di una narrazione per cartelli che risulta spiritosa e puntuale. Se davvero The Old Man & The Gun sarà l’ultimo film di Robert Redford non è in fondo dato saperlo, certamente resterà una sua ottima interpretazione e una pellicola godibilissima.