Andrea Camilleri ci guida in un viaggio fra letteratura e mitologia greca, direttamente dal Teatro Greco di Siracusa: lo scrittore siciliano assume le fattezze del celebre indovino Tiresia, senza vestirne i panni ma solamente con l’ausilio della memoria e della dialettica. Un’ora e mezza trascorsa a viaggiare nel tempo col mezzo più accessibile in assoluto: la parola. Il padre letterario del Commissario Montalbano, arrivato alla veneranda età di 93 anni, porta in scena le disavventure del veggente ellenico e, all’apertura dell’esibizione teatrale, mette subito le cose in chiaro: sul palcoscenico, lui sarà Tiresia. Sebbene indossi una familiare coppola e un confortevole maglione nero. Prendersi l’onere e l’onore di impersonare una figura epica significa anche doverla conoscere a tal punto da risultare credibile: Andrea Camilleri riesce in quest’impresa, lui che con Montalbano ha toccato le coscienze e stuzzicato le curiosità di moltissimi, coltivando credibilità e carisma. Nell’arco di un’ora e mezza, illuminato soltanto da un occhio di bue, Camilleri attraversa stagioni e poemi epici; dalla Grecia all’antica Roma, fino all’Italia e all'estero (in particolare a Inghilterra e Stati Uniti, grazie ai racconti e agli aneddoti di Pound ed Eliot). Il risultato è un’esibizione teatrale che intrattiene il pubblico col solo ausilio dell’eloquenza e dell’intelletto. Accompagnato da una scenografia scarna e dall’ottima musica di Roberto Fabbriciani. Incredibile è il progetto che ruota attorno a questo spettacolo: nato per il teatro, riadattato per il cinema – con la supervisione di Roberto Andò – e pronto per la televisione, grazie al contributo di Stefano Vicario. Un prodotto qualitativamente elevato che viaggia di media in media, mantenendo gli stessi risultati. Le suggestioni che pervadono Conversazione su Tiresia di e con Andrea Camilleri sono molteplici: un eccellente azzardo in cui a trionfare è la grandezza intellettuale di una delle personalità più carismatiche del nostro tempo. Andrea Camilleri dimostra che, soprattutto a una certa età , occorre stupirsi con qualcosa di diverso. Cavalcando nuove sfide, nel miglior modo possibile.