Una vicenda intricata dai risvolti onirici prende corpo a Matera: Marta, ex truffatrice, è costretta a tornare dalla famiglia. Insieme ai ricordi d’infanzia, che riaffiorano in seguito alla morte del padre artista, la giovane torna alle origini anche (e soprattutto) grazie a Sebastian, un pittore, e all'arrivo in casa della sorella, che riporta a galla antiche ruggini. Claudio Sestieri dirige con Seguimi una storia che potrebbe essere realmente accaduta, perché descrive le derivazioni della nostra mente – oltre che della nostra anima – in seguito a un lutto. La morte resta ancora qualcosa di irrisolto: l’unico grande mistero della nostra esistenza. Come cambia la nostra personalità durante e dopo un lutto? Sestieri, attraverso la sua sognatrice e problematica protagonista Marta, riesce a traslare ogni fase del dolore: dall’abisso alla risalita, dalla quiete alla tempesta. Seguimi è un’opera che si muove su schemi consolidati ma viaggia tra la dimensione del reale e dell'onirico, scambiando verità e immaginazione. Ogni scena è un rimando a qualcosa di più ampio e ciascun episodio è la chiave per aprire le porte a un nuovo e intricato dilemma. Dolore, passione, innocenza, eccitazione e rassegnazione: in questo film c’è tutta la scala emozionale. Seguimi è concettuale ma anche essenziale nella comunicazione: una volta dentro la vicenda, sarà difficile uscirne e gli eventi trascinano lo spettatore, al pari di un fenomeno irripetibile che distoglie da qualsivoglia cognizione di causa. Una vera e propria immersione nelle zone più recondite e toccanti dell’anima.